Nella giornata di ieri gli esponenti di Forza Italia alla Camera dei Deputati hanno presentato una interpellanza al Premier Conte per chiedere le ragioni scientifiche alla base della decisione dei
Nella giornata di ieri gli esponenti di Forza Italia alla Camera dei Deputati hanno presentato una interpellanza al Premier Conte per chiedere le ragioni scientifiche alla base della decisione dei chiudere i punti di gioco.
Gli on. D’Attis, Mulè, Battilocchio, Vietina ed altri hanno chiesto quali siano le ragioni specifiche di sicurezza sanitaria riguardanti le attività di gioco o le risultanze scientifiche che, stanti i protocolli richiamati e la loro puntuale applicazione dalle reti distributive dei giochi pubblici, abbiano indotto il Governo a sospendere le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, in modo difforme e più restrittivo rispetto ad altri pubblici esercizi. Fi chiede anche se il Governo intenda adottare iniziative per prevedere adeguati ristori economici per le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche tenuto conto che le stesse sono svolte tramite concessioni pubbliche che prevedono la remunerazione degli affidatari in funzione della raccolta effettuata.
“Il gioco regolamentato in concessione costituisce da oltre 20 anni il principale presidio di controllo da parte delle istituzioni sul mercato dei gambling, rilevante per la tutela dell’ordine pubblico, della pubblica fede, nonché per il controllo del disturbo da gioco d’azzardo e del gioco minorile ed inoltre per la sua importante dimensione economica ed erariale;il settore garantisce complessivamente circa 90.000 posti di lavoro diretti ed altrettanti redditi da lavoro nella filiera distributiva e tecnica; l’emergenza epidemiologica COVID-19 ha già imposto nel 2020 al settore oltre 100 giorni di totale interruzione delle attività e dei ricavi per i comparti delle scommesse, degli apparecchi da gioco e del bingo, e di forte riduzione per gli altri prodotti e punti vendita; detta riduzione è continuata in questi mesi di «fase 2» per l’inevitabile riduzione della mobilità e dei consumi, ponendo a rischio economico la continuità di molte aziende del gioco regolamentato. Tale dato è riscontrabile anche dalle minori entrate erariali che, solo al mese di agosto, erano inferiori per circa 4,5 miliardi di euro rispetto al 2019, con una riduzione di oltre il 43 per cento.
Nei giorni scorsi, dopo le ulteriori restrizioni al settore già previste con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 ottobre 2020 (e le disposizioni specifiche previste anche da provvedimenti regionali, quali l’ordinanza n. 620 del 16 ottobre 2020 del presidente della regione Lombardia), il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, che prevede la sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò fino al 24 novembre 2020.
Tra l’altro va evidenziato che restano permessi, nei bar come nelle tabaccherie/totoricevitorie, il funzionamento delle slot, la vendita di gratta e vinci e lotterie, e la raccolta di scommesse nei corner, che si sviluppano spesso in locali molto piccoli; le disposizioni del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, consentivano lo svolgimento di tutte le attività economiche, produttive e sociali «nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei princìpi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali».
Il comparto dei giochi pubblici ha sviluppato specifici protocolli di prevenzione e sicurezza per contrastare il COVID-19, specificamente per le sale bingo e gaming halls e per le sale scommesse, valutati dal Comitato tecnico-scientifico presso il dipartimento della Protezione civile nella seduta dell’8 giugno 2020 e che costituiscono concreta e dettagliata attuazione delle misure di riferimento della Conferenza delle regioni per «Sale Slot, Sale Giochi, Sale Bingo e Sale Scommesse» approvate da ultimo l’8 ottobre 2020 dalla Conferenza delle regioni e province autonome ed allegate al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2020; questi protocolli di prevenzione e sicurezza prevedono il continuo uso dei dispositivi di protezione individuale nella fruizione dei servizi di gioco e consentono di garantire i distanziamenti tra persone ed evitare assembramenti; risultano applicati costantemente e puntualmente dagli esercizi che offrono giochi pubblici, tanto che non sono registrati significativi dati statistici su sanzioni erogate a questi esercizi per la disapplicazione delle misure di sicurezza; negli ultimi anni, – hanno concluso – numerose amministrazioni comunali sul territorio nazionale ritengono di contrastare il disturbo da gioco d’azzardo con limitazioni orarie dell’offerta di diversi giochi in concessione, arrivando a determinare la sospensione delle attività fino a 12 ore al giorno in taluni casi”.
PressGiochi