Il Popolo della Famiglia apprezza l’ordinanza di limitazione degli orari di gioco firmata in questi giorni a Folrì ma precisa che questa “è una piccola goccia nel mare delle ludopatie,
Il Popolo della Famiglia apprezza l’ordinanza di limitazione degli orari di gioco firmata in questi giorni a Folrì ma precisa che questa “è una piccola goccia nel mare delle ludopatie, che avrà nella pratica ben pochi effetti: infatti non bastano certo poche ore di sospensione dal gioco per ridare ad una persona avvinghiata dalla dipendenza la lucidità necessaria a recuperare la propria libertà, è una mera utopia pensare di poter salvare qualcuno con un simile provvedimento. Però l’ordinanza ha un significato importante, da sottolineare con forza: il gioco d’azzardo fa male, non solo a chi lo pratica, ma anche alla società intera, che si trova a dover gestire persone non più padrone di se stesse, catapultate in un improvviso ed evitabile stato di bisogno, spesso avvinte dalla menzogna, con cui si difendono nel proprio ambiente famigliare e che infine diventa una forma mentis difficilmente recuperabile.
“A voler fare i conti in euro- proseguono- probabilmente il saldo tra incasso dal gioco d’azzardo e spese sanitarie e costi sociali è negativo. Eppure lo stato non intende intervenire, anzi, continua a incentivare il gioco d’azzardo. Il Popolo della Famiglia propone interventi più incisivi, come sconto di tasse agli esercenti che tolgono le famigerate macchinette dai propri locali e, a livello nazionale, una revisione di tutta la normativa che disciplina la materia, con l’abbassamento drastico delle giocate massime, la riduzione delle licenze, l’imposizione di distanze minime da luoghi sensibili (come scuole, Ausl, centri per anziani o per disabili) e investimenti per il recupero e la cura di chi è già caduto nel gorgo della ludopatia”.
PressGiochi
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