18 Dicembre 2024 - 23:01

Fondazione Lottomatica presenta ‘I demoni della mente’

Nella sede del Centro Studi Americani di Roma, la Fondazione Lottomatica ospita la presentazione del libro di Mattia Ferraresi, ‘I demoni della Mente’. Presente all’evento moderato dalla giornalista Eva Giovannini

18 Dicembre 2024

Nella sede del Centro Studi Americani di Roma, la Fondazione Lottomatica ospita la presentazione del libro di Mattia Ferraresi, ‘I demoni della Mente’.

Presente all’evento moderato dalla giornalista Eva Giovannini anche il prof. Sergio Fabbrini e il prof. Luigi Di Gregorio.

“Le situazioni di guerra, come quella che sta vivendo l’Ucraina, sono una condizione di normalità. E’ la pace la vera eccezione. Quello che possiamo fare – ha affermato Fabbrini commentando la pubblicazione – è intervenire per fare in modo che la guerra non degeneri. La guerra Russo-Ucraina ci fa caso perché non sappiamo chi può risolvere il conflitto. Ad esempio in Siria non c’è un paese tanto grande da poter risolvere il conflitto che diventa imprevedibile. L’unico grande attore che monopolizza gli eventi, gli Stati Uniti, sono diventati imprevedibili. Noi non sappiamo quali sono le strategie di Trump. Se il conflitto in Siria degenera, dove pensate andranno milioni di siriani? In Europa. Stessa cosa potrebbe accadere per l’Ucraina e questo metterebbe in pericolo i paesi europei. L’assurdo è che in questo scenario, noi europei non abbiamo voce in capitolo. Oltre a fare attenzione alla realtà che ci viene raccontata e che viene costruita da altri attori dovremmo cercare di diventar parte nella narrazione di questa realtà”.

“Sicuramente ci sono fattori che influiscono nel nostro livello di attenzione e di percezione. La politica da sempre gioca sul percepito e sulla propaganda che forgia il reale. I totalitarismi lo dimostrano. Narrazione e percezione sono da sempre al centro dell’umanità, non solo della politica. Oggi l’informazione è estremamente diffusa in mano a tutti e solo i più potenti possono filtrarla. Ma sono le emozioni che spingono all’azione. Tanti aspetti che emergono nel libro di Mattia Ferraresi” ha affermato Di Gregorio.

Nella serata della Fondazione Lottomatica si parla anche di cronaca americana e del recente assassinio di Brian Thompson, ceo di una delle principali compagnie assicurative sanitarie Usa, United Healthcare. “L’emergere di un profilo con caratteristiche simili, un killer come Mangione, ci racconta una figura forte della contemporaneità che stiamo vivendo. La sfiducia è uno dei tratti del primo quarto di secolo che stiamo vivendo. La figura di Luigi Mangione che ha attirato sostenitori tra gli americani ci segnala l’insofferenza verso un sistema. Credo che il combustibile che spinge una persona ad uccidere un grande ceo di una azienda va ricercato nella grande sfiducia nelle istituzioni, nella loro incapacità di dirci qualcosa a cui credere e di vivere al mondo come agenti ragionevoli e attivi. La storia degli ultimi 25 anni ci dice proprio questo”.

Trump, Musk e Meloni, tra i demi discussi nella serata: “Nella società – ha detto Fabbrini – non c’è più un rapporto a cascata, che parte dalle elite per arrivare alle fasce più basse della popolazione, anzi spesso le opinioni partono dal basso. Spesso si parla di opinioni non motivate, prive di ragioni scientifiche, che portano davvero al cambiamento i un paradigma: l’origine del populismo. Dobbiamo allora provare a regolamentare quelle opinioni e fare in modo che quelle opinioni siano pluraliste e legittimate da basi attendibili. E’ questo il pluralismo che dobbiamo promuovere. Responsabilizzare le persone non giudicarle.

Anche sulla questione politica, il nostro è un governo stabile, a differenza di quanto sta accadendo in Franci e Germania. Ma questa stabilità va sfruttata per raggiungere degli obiettivi”.

“Molte nomine dell’amministrazione Trump – ha commentato Di Gregorio – sono simboliche. Trump sembra già un presidente in carica a tutti gli effetti, un po’ per la debolezza di Biden. Anche la discussione delle nomine – ne può fare 4mila – va detto che le nomine più importanti verranno fatte dal Senato e molti nomi fatti in queste settimane potrebbero essere dei segnali al Senato per capirne la reazione. Oggi Trump è più determinato. Dal nostro punto di vista, Giorgia Meloni ha fatto capire quanto il suo lato relazionale funzioni anche nei rapporti internazionali. Meloni è una persona chiara e molto forte dal punto di vista dei rapporti personali. Quindi avere un rapporto privilegiato con gli Stati Uniti non è uno svantaggio per noi. Inoltre, oltre all’amicizia, la Premier mostra una tale trasparenza senza doppi giochi che è positiva. E per questo viene molto apprezzata”.

“Elon Musk afferma che ormai i media non sono più i canali mainstream, i giornalisti non servono più perché l’informazione non deve essere più mediata. Va constatato tuttavia – ha commentato Ferraresi – che stanno emergendo nuove forme di fruizione mediatica e giornalistica, iniziano a nascere giornali che rappresentano nuove forme di giornalismo molto interessanti. Anche se sono fermamente convinto che anche il giornalismo tradizionale vada ancora tutelato e sostenuto” ha concluso.

 

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