19 Novembre 2024 - 15:27

Fondazione FAIR. AI Act e Gioco Responsabile: come l’Intelligenza Artificiale può contribuire alla tutela dei giocatori

In occasione della quarta edizione dell’European Safer Gambling Week 2024, la Fondazione Fair ha organizzato il webinar dal titolo: ‘‘AI Act e Gioco Responsabile: Regolamentazione e Innovazione per la tutela

19 Novembre 2024

In occasione della quarta edizione dell’European Safer Gambling Week 2024, la Fondazione Fair ha organizzato il webinar dal titolo: ‘‘AI Act e Gioco Responsabile: Regolamentazione e Innovazione per la tutela dei giocatori’.

“Oggi ci occuperemo di parlare dell’innovazione tecnologica che sta maggiormente rivoluzionando il modo di lavorare, l’Intelligenza Artificiale, che modifica il modo di comunicare e di conoscere la realtà. Occorre ricordare che l’AI deve essere umanamente sostenibile, e sempre al servizio dell’uomo. Ma questo strumento può essere usato anche nel sistema del Gioco Responsabile” ha affermato in apertura dell’evento il giornalista Daniele Chieffi, Partner fondatore di Bi Wise, Ceo The Magician, Presidente Rete NoaCom.

Tra gli ospiti e relatori del webinar: Emanuela Girardi, Founder POP AI and Chairman of The AI, Data and Robotics Association (ADRA); Marina Lanfranconi, Principal intellectual Property & Media Law, KPMG; e Stefania Siani, CEO and Chief Creative Officer at Serviceplan Italy.

“ADRA – ha affermato Emanuela Girardi – è nata per diventare il partner della Commissione europea su AI, dati e robotica e sviluppare la strategia per creare un ecosistema di fiducia che contribuisca allo sviluppo del mercato digitale. Sullo sviluppo dell’innovazione ci sono molti investimenti per migliorare l’innovazione tecnologica in Europa. L’AI Eu Act rappresenta un testo normativo all’avanguardia visto che l’AI ha uno sviluppo incredibile. L’iter legislativo è stato conplesso ma ha permesso di arrivare ad una regolamentazione dopo tre anni, approvata quest’anno ad agosto. E’ una regolamentazione che divide i sistemi AI in base al rischio che hanno di violare i diritti dei cittadini. I Sistemi AI con rischio sono vietati in Europa, pensiamo ai sistemi per manipolare le immagini o i comportamenti delle persone.

In merito alla questione del gioco responsabile, i Sistemi AI utilizzati nel settore rientrano nelle categoria ad alto rischio per questo è necessario definire dei requisiti stringenti che le aziende saranno tenute a seguire; tra questi requisiti: l’implentazione del sistema gestionale del rischio e la produzione di documentazione tecnica prima di entrare nel mercato. La Commissione Europea redigerà una normativa in merito entro la fine del 2025. Il soddisfacimento di tali requisiti concede alle aziende la presunzione di conformità alla normativa e dunque la possibilità di agire in modo lecito nel mercato”.

“Anche l’Italia ha avviato il suo iter di ratifica della regolamentazione sull’AI – ha spiegato Marina Lanfranconi -. Il decreto italiano non contiene una distinzione basata sul rischio. Con riferimento al settore del gioco è bene richiamare il principio della trasparenza, sia per i sistemi ad alto rischio che sui temi generali. C’è un obbligo quindi di rendere noto che il contenuto creato o manipolato deve essere etichettato come sviluppato con il supporto dell’AI.
Il testo novella anche la disciplina sul diritto d’autore spiegando che le opere realizzate con AI devono tenere in considerazione il fatto che il contributo umano sia prevalente”.

“L’art. 15 del decreto di riordino dei giochi – spiega Stefania Siani – fa proprio riferimenti ai giochi con vincita in denaro e la prevenzione che deve contenere la tecnologia verso i soggetti vulnerabili ed è fantastica la connessione tra sostenibilità e innovazione. Il decreto prevede campagne di gioco responsabile e dal punto di vista di comunicativo per gli operatori questa è una grande opportunità di narrazione. L’uso dell’AI permette agli operatori di comunicare gli strumenti a cui i partner possono attingere e usare queste tecnologie per mantenere il gioco nel perimetro del divertimento e della prevenzione delle problematiche. E’ uno strumento che dobbiamo usare per mantenere il gioco nel perimetro del divertimento”.

Ma quale potrebbe essere l’uso dell’Intelligenza artificiale nel gioco responsabile? Chiede Chieffi.
“L’AI è un’insieme di tecnologie ad impatto digitale con cui si possono fare tante cose. Quello che può avere un impatto maggiore – afferma Girardi –  è la funzione si può intervenire preventivamente identificando in maniera precoce i comportamenti di gioco problematico. Si possono monitorare i comportamenti di gioco, individuando modelli di rischio e mettere in atto azioni per interrompere le attività rischiose magari sollecitando l’utente e invitandolo a fare pause dal gioco.
Il secondo elemento riguarda gli interventi personalizzati. L’AI permette proprio di intervenire per singolo soggetto. E’ possibile fornire anche contenuti educativi per promuovere il gioco responsabile. Si possono identificare i comportamenti problematici e definire soluzioni personalizzate. Questo rappresenta un supporto per gli operatori per creare un ambiente di gioco più sostenibile anche a livello sociale.
Ci sono tanti sistemi per interagire con i giocatori: prima, Prevenzione e Rilevazione, Intervento personalizzato e combinazione di questi due aspetti rappresentano un sistema di protezione dei giocatori per garantire un sistema di gioco ludico, sicuro e divertente”.

Ma quale è il rapporto tra la pubblicità al gioco e la pubblicità al gioco responsabile?

“Questa è una novità interessante introdotta con il decreto giochi n. 41 pubblicato sulla gazzetta ufficiale nell’aprile 2024. L’Italia – spiega Marina Lanfranconi – è il primo paese in Europa ad aver introdotto il divieto di pubblicità del gioco, ma nonostante questo non sono diminuiti i numeri del gioco patologico. L’articolo 15 del decreto giochi ammette la pubblicità funzionale al concetto d gioco sicuro e responsabile accettato; la legge permette l’esistenza di una comunicazione informativa, solo con citazione del soggetto se portavoce di una campagna sociale. Si tratta di passo enorme per raccontare e ridefinire lo storytelling del settore. Il decreto fornisce una definizione di gioco responsabile: un tipo di iniziativa volta a ridurre comportamenti di gioco eccessivo. Si tratta di un’opportunità che permette ai giocatori di sviluppare una certa “awereness” e quindi una maggiore conoscenza sugli strumenti a loro disposizione per prevenire comportamenti di gioco patologico. L’articolo 15 consente di fare degli investimenti fino ad 1 milione di euro in campagne informative o iniziative volte a costruire una comunicazione sociale con la collaborazione delle istituzioni governative. Sono presenti inoltre ulteriori tutele a protezione dei giocatori: il concessionario è autorizzato a realizzare campagne di sensibilizzazione a finalità sociali in senso più ampio per promuovere la prevenzione al gioco patologico. Da parte dei concessionari, c’è quindi la possibilità di mostrare il proprio logo/prodotto se questo caratterizza ulteriori attività oltre al gioco. Questa è la grande novità rispetto al passato. In altre parole, la pubblicità al gioco è vietata ma è consentita la pubblicità al gioco responsabile.”

“La Fondazione FAIR lavora in maniera scientifica – ha spiegato Stefania Siani -, e analizzando i modi di comunicare il gioco responsabile ha iniziato a studiare qual è il percepito del gioco responsabile attraverso uno studio ad hoc. Una persona su due ci ha detto che vuole avere più informazione sugli strumenti che concretamente si possono usare per giocare responsabilmente. Il 51% delle persone chiede concretezza, indicando l’ambiente famigliare per analizzare il fenomeno, e che la comunicazione non sia né minacciosa né giudicante ma solo uno spazio per capire come cambiare in meglio. Deve essere un’azione sistemica che coinvolga giocatore, concessionarioe opinione pubblica in toto” ha concluso.

PressGiochi

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