21 Novembre 2024 - 21:53

Fitch taglia il rating di Codere declassandola a CC

I rating riflettono l’opinione di Fitch secondo cui una crisi di liquidità è imminente. Fitch prevede che una ristrutturazione dell’attuale struttura del capitale sarà probabilmente inevitabile nei prossimi 12 mesi, dato l’alto livello di debito di Codere e una ripresa più lenta verso i livelli di attività pre-pandemici.

11 Marzo 2021

Fitch Ratings ha declassato il rating di Codere SA a “CC” da “CCC” e le obbligazioni super senior da 250 milioni di EUR a “CCC -“.

Fitch ha anche declassato le obbligazioni garantite senior di Codere, che comprendono una tranche di 500 milioni di EUR e 300 milioni di USD, a “CC” da “CCC”.

I rating riflettono l’opinione di Fitch secondo cui una crisi di liquidità è imminente. La recrudescenza della pandemia in Europa e in America Latina da ottobre ha ritardato la ripresa operativa e ha accelerato e aumentato le esigenze di finanziamento. Sulla base del suo ultimo aggiornamento commerciale, le attuali risorse di bilancio di Codere potrebbero essere esaurite entro i prossimi due mesi. La capacità della società di rispettare il pagamento della cedola del marzo 2021 sui titoli super senior è incerta.

Anche se Codere raccoglie finanziamenti temporanei per consentire il prossimo pagamento della cedola, probabilmente assumerà la forma di un indebitamento aggiuntivo su un bilancio già altamente indebitato. Nonostante il graduale ritorno alle attività nel 2021, Fitch ritiene inevitabile una ristrutturazione della struttura del capitale.

 

Fitch prevede che una ristrutturazione dell’attuale struttura del capitale sarà probabilmente inevitabile nei prossimi 12 mesi, dato l’alto livello di debito di Codere e una ripresa più lenta verso i livelli di attività pre-pandemici.

I ritardi negli schemi di vaccinazione globali, in particolare in Latam, possono compromettere il recupero operativo e la generazione di flussi di cassa. Il rischio di rifinanziamento rimane elevato, poiché Fitch non prevede una piena ripresa fino al 2023 a causa della revoca delle restrizioni più lenta del previsto e delle misure di allontanamento sociale in corso. Questi vincoli operativi continueranno a far pressione sulla chiusura dei punti vendita.

 

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