A Firenze, gli assessori alla sanità e alle attività produttive, Sara Funaro e Cecilia Del Re hanno presentato in commissione la proposta di escludere il gioco d’azzardo tramite wi-fi pubblico
A Firenze, gli assessori alla sanità e alle attività produttive, Sara Funaro e Cecilia Del Re hanno presentato in commissione la proposta di escludere il gioco d’azzardo tramite wi-fi pubblico della città. In pratica chi si connetterà al web sfruttando gli hotspot della Firenze WiFi non potrà accedere alle piattaforme dedicate al gioco on line, visto che i siti — e quindi i domini in questione — saranno bannati.
La norma sarà inclusa nel nuovo regolamento comunale sulla disciplina sui giochi leciti. In pratica, i siti e le app che propongono questi contenuti verranno inclusi in una ‘black list’ informatica e bloccati se ci saranno tentativi di accesso.
Le novità del testo ‘per l’esercizio del gioco lecito’ sono attualmente in fase di elaborazione e dovrebbero essere pronte dopo l’estate (con previsione di passaggio in giunta a settembre, ed in consiglio comunale il mese successivo).
Il testo, al quale stanno lavorando l’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re e l’assessore alla Politiche sociali Sara Funaro, «conterrà anche questa novità, lo stop al gioco online accedendo ad internet da rete pubblica. Si tratta di una prima volta, una novità in Italia», sottolinea Del Re. La misura sul wifi pubblico, però, rappresenta solo una parte del pacchetto normativo su cui si strutturerà la delibera a doppia firma, che in un certo senso è la risposta di Palazzo Vecchio al Tar toscano che, nei mesi scorsi, ha bocciato l’ordinanza che contingentava gli orari di gioco delle slot machine firmata dal sindaco Dario Nardella.
Altra novità, infatti, saranno gli elenchi dettagliati (della serie, quali e dove) dei luoghi sensibili e nelle cui vicinanze, a 500 metri di percorso pedonale, non sarà possibile installare slot machine o aprire sale da gioco.
La distanza dei 500 metri (fissata anche dalla legge regionale), in sostanza, non cambia; cambia, invece, la necessità di georeferenziare puntualmente le scuole, i luoghi di culto, i giardini, i centri ricreativi, i centri sportivi, le università, le discoteche, i parchi. Chi avrà slot machine all’interno del proprio locale, inoltre, sempre per il nuovo regolamento non potrà richiedere il patrocinio del Comune per l’organizzazione degli eventi e sarà penalizzato nelle graduatorie per i contributi pubblici alle piccole imprese (i locali slot free avranno un punteggio piu’ alto).
Novità anche sul logo «slot free»: in attesa di quello della Regione, Palazzo Vecchio proporrà nelle scuole un concorso di idee con lo scopo di dar forma al simbolo da appendere in quei locali che sceglieranno di non piazzare slot machine. È previsto poi un secondo logo, dedicato a tutti quei locali che sposeranno la filosofia del Comune sul «wifi free slot», ovvero per gli esercenti che impediranno l’accesso ai siti di gioco online dalle proprie reti private.
Nella proposta niente limiti agli orari delle slot machine – Tra i cinque titoli del nuovo regolamento sul “gioco lecito” del Comune di Firenze non ci sarà un articolo che fissa le fasce orarie in cui sarà consentito accendere le slot machine. Questo aspetto, infatti, sarà regolato da una “specifica ordinanza firmata dal sindaco Dario Nardella”.
Lo sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re. Il Tar aveva bocciato un’ordinanza del Sindaco che limitava l’accensione delle ‘macchinette’. Inoltre Palazzo Vecchio ha affidato alla facoltà di psicologia dell’Università di Firenze uno studio sulla ludopatia da affiancare al nuovo regolamento e all’ordinanza del Sindaco: il Tar aveva annullato il regolamento anche per una mancata ricognizione scientifico accademica del provvedimento. “Così- spiega Del Re alle commissioni Sviluppo economico e Salute convocate in seduta congiunta- faremo una fotografia del fenomeno, con dati e cifre puntuali. Un lavoro che sarà fatto coinvolgendo anche la casistica dei pazienti registrabile tramite gli studi privati degli psicologi, ma anche coinvolgendo le realtà e le associazioni che ogni giorno combattono la ludopatia”.
PressGiochi