Il consigliere del Comune di Firenze del Movimento Democratici e Progressisti Stefania Collesei esprime le proprie opinioni sulla polemica scoppiata tra il sindaco Dario Nardella e il presidente del Tar
Il consigliere del Comune di Firenze del Movimento Democratici e Progressisti Stefania Collesei esprime le proprie opinioni sulla polemica scoppiata tra il sindaco Dario Nardella e il presidente del Tar Pozzi dopo l’annullamento del regolamento sugli orari.
“Il Comune aveva ridotto l’orario di apertura delle sale giochi e delle videolotterie. Il TAR ha annullato il provvedimento. Su questa vicenda- ha commentato il consigliere- si è alzata una polemica tra il nostro sindaco Nardella e il presidente del TAR Pozzi.
Il Sindaco ha fatto un provvedimento per contenere questo malefico fenomeno; il TAR ha ritenuto che, con la normativa attuale, questo non fosse possibile. Dispiace che sia finita così, ma dobbiamo prendere atto che ognuno nel proprio ruolo istituzionale sia il Sindaco che il Presidente del TAR, hanno svolto correttamente il proprio compito. Per come stanno le cose non poteva andare diversamente.
E allora che fare, a fronte di un fenomeno così devastante? L’amministrazione deve rinunciare? Certamente no, studieremo altri provvedimenti, non abbandoneremo il campo, ma lucidamente bisogna ricominciare dall’analisi e dire alcune cose con chiarezza”.
“In questa Italia sempre più povera la febbre del gioco non si arresta ma aumenta- ha proseguito Stefania Collesei- ed aumentano anche le entrate erariali, cresciute nel 2016 del 22%, pari a più 9,8 miliardi di euro. Nel 2016, per la prima volta, la raccolta ha superato i 94 miliardi complessivamente tra slot, scommesse sportive, gratta e vinci ecc.
E’ vero che ad influire sull’aumento non è stato per lo più un’impennata nel numero dei giocatori ma soprattutto l’incremento delle tasse. Ma tant’è : il gioco d’azzardo, che le Amministrazioni locali sono impegnate ad abbattere, in realtà costituisce una fonte economica certa per il bilancio dello Stato. Non è normale”.
“E’ una grossa anomalia. Occorre cambiare la normativa a livello nazionale. L’Italia – ha concluso il consigliere – è il primo mercato del gioco d’azzardo in Europa. Un giro d’affari che vale più del 5% del PIL. Molto di più di quanto si spenda in Istruzione e Ricerca. Occorre metterci la testa. Occorre cambiare la normativa locale ma, soprattutto, la normativa nazionale”.
PressGiochi