L’ambasciata cinese nelle Filippine ha espresso preoccupazione per i cittadini cinesi che lavorano per i casinò filippini e per gli operatori di gioco d’azzardo offshore (POGO), nonché per altri operatori
L’ambasciata cinese nelle Filippine ha espresso preoccupazione per i cittadini cinesi che lavorano per i casinò filippini e per gli operatori di gioco d’azzardo offshore (POGO), nonché per altri operatori online che non possiedono una licenza POGO rilasciata dalla Philippine Amusement and Gaming Corporation (PAGCOR).
L’ambasciata ha affermato che un “gran numero” di cittadini cinesi è stato reclutato illegalmente per lavorare nell’industria dei giochi filippina, spesso attraverso pubblicità che promettono lavori tecnologici ma che in realtà si rivelano essere call center per i siti di gioco d’azzardo online.
I media filippini sono pieni di storie di cittadini cinesi i cui passaporti vengono confiscati dai loro datori di lavoro attivi nell’industria del gambling. Spesso sono costretti a lavorare per lunghe ore, sei giorni alla settimana, in quella che l’ambasciata ha definito “schiavitù moderna”.
L’ambasciata ha anche affermato che i siti di gioco e i casinò con sede nelle Fillippine, che sono fortemente concentrati sul mercato cinese, hanno “gravemente compromesso la supervisione finanziaria e la sicurezza finanziaria della Cina” aiutando i giocatori d’azzardo a eludere i rigorosi controlli della Cina. L’ambasciata ha avvertito che avrebbe “punito” le compagnie cinesi se non avessero “immediatamente” fermato le loro “attività illegali”.
Il portavoce del governo Salvador Panelo ha rilasciato una dichiarazione che incoraggia qualsiasi cittadino cinese che lavora per un operatore di gioco d’azzardo online locale a presentare una “denuncia formale” in modo che l’agenzia governativa competente “possa rispondere correttamente”. Panelo ha aggiunto che il governo “non consentirà alcun abuso sui visitatori o lavoratori stranieri relativamente a questa denuncia”.
Il segretario alle finanze filippino Carlos Dominguez ha dichiarato che il governo cercherà di adottare le azioni migliori per rispondere alle preoccupazioni della Cina.
Il governo filippino ha represso gli operatori online illegali, nonché i POGO autorizzati che non hanno regolarizzato correttamente i salari del personale. Ma i POGO sono diventati una parte importante delle entrate del regolatore PAGCOR e il presidente filippino Rodrigo Duterte ha indicato chiaramente l’importanza di reperire entrate statali dal gioco.
Giovedì, il rappresentante filippino Robert Barbers ha dichiarato di aver accolto con favore ulteriori repressioni sul settore del gioco d’azzardo online locale, sostenendo che le bande locali stavano seguendo l’esempio di alcuni mafiosi italiani utilizzando i siti per riciclare denaro derivante da attività illecite.
Anche il senatore Joel Villanueva ha accolto con favore la dichiarazione dell’ambasciata, esortando il proprio governo a “lavorare a stretto contatto con la Cina nella lotta al gioco d’azzardo e ai crimini connessi al gioco”. Come Barbers, Villanueva ha condiviso le preoccupazioni secondo cui “il gioco online rischia di essere un focolaio di riciclatori di denaro”.
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