Dopo la politica e le numerose associazioni a tutela del consumatore, anche l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza scende in campo contro la scelta della Federazione italiana gioco calcio di
Dopo la politica e le numerose associazioni a tutela del consumatore, anche l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza scende in campo contro la scelta della Federazione italiana gioco calcio di scegliere Intralot, una società del gioco a sponsorizzare, come ‘Premium Sponsor’ la Nazionale di Calcio fino al 2018.
Come ha dihiarato il Garante, Filomena Albano: “Scegliere l’azzardo come sponsor della Nazionale calcio non solo è sbagliato ma vanifica le prime iniziative che vanno in senso inverso a tutela dei bambini e degli adolescenti.
Il binomio gioco – azzardo è già di per sé un’associazione sbagliata e fuorviante. Il gioco come espressione di svago, creatività e crescita è un diritto dei bambini e va promosso, a cominciare dal creare luoghi e contesti in cui è possibile incontrarsi e giocare. L’azzardo non è un gioco perché non risponde ai valori educativi e di sviluppo del benessere psico-fisico che riconosciamo al gioco, crea dipendenza ed espone a rischi”.
“Sembra quindi paradossale e profondamente sbagliata l’idea di associare all’azzardo la Nazionale di calcio che, peraltro, è notoriamente seguita dagli adolescenti – aggiunge -, e in particolare dai maschi, vale a dire dai giovani che risultano essere maggiormente attratti dall’azzardo. E’ una scelta che sembra vanificare le prime azioni di contenimento dei danni ad esso correlati sui giovani, come quella, ad esempio, di evitarne la pubblicità nei luoghi e nelle fasce orarie protette nelle tv generaliste”.
“Il rischio – conclude Albano – di identificare l’azzardo come obiettivo finale della competizione sportiva è particolarmente alto, e altrettanto alto il rischio di produrre una vera e propria confusione di valori, associando esperienze e messaggi molto distanti tra loro e per certi versi antitetici. Non bisogna dimenticare che i ragazzi non possono aver sviluppato una consapevolezza che sia in grado di discernere l’assoluta distanza tra le due esperienze: quella della sana competizione sportiva da una parte e l’azzardo dall’altra. E’ anche una questione di rispetto dei ragazzi, personalità in evoluzione che dobbiamo aiutare, semmai, a non essere tratte in inganno”.
Tra le varie associazioni intervenute anche l’Adoc che ha parlato di ‘pericoloso connubio’.
“Guardiamo con profondo scetticismo alla sponsorizzazione della Nazionale di calcio da parte di un operatore del betting – dichiara Roberto Tascini, presidente dell’Adoc – al di là delle finalità dell’accordo, sicuramente nobili, espresse dalla Figc e da Intralot, a livello d’immagine e di impatto psicologico sui consumatori, in particolari minorenni e anziani, crediamo che sia quantomeno inopportuno collegare un simbolo dello sport per tutti gli italiani come la Nazionale di Calcio al mondo delle scommesse e dell’azzardo. Anche in ragione dei recenti scandali legati al calcio scommesse, che hanno irrimediabilmente compromesso la trasparenza e l’onestà del mondo dello sport e del calcio in particolare, ad avviso dell’Adoc ‘questo matrimonio non s’ha da fare’”.
Anche Luciano Squillaci della Fict è intervenuto sulla questione spiegando come la Federazione da lui rappresentata ritenga “ inaccettabile il recente accordo della Federcalcio con Intralot. Se non illegale, è davvero inopportuno che la nazionale di calcio persegua questo intento. I giocatori della nazionale sono un esempio da imitare per la maggior parte dei ragazzi soprattutto mi riferisco ai ragazzi problematici e con disagi diversificati, che hanno bisogno di valori puliti e riferimenti sani. I valori dello sport non possono essere inquinati, come dice il papa dobbiamo “mantenere la genuità dello sport””.
PressGiochi