12 Gennaio 2025 - 16:29

Ferrara. Serra (ass. al Commercio): “Nulla in contrario con i produttori di slot, ma contro la ludopatia abbiamo una responsabilità sociale”

E’ stato presentato oggi, mercoledì 15 luglio nella Sala degli Arazzi del Comune di Ferrara, il progetto “Slot freeE-R” che intende sensibilizzare i pubblici esercizi, circoli e associazioni contro la

15 Luglio 2015

E’ stato presentato oggi, mercoledì 15 luglio nella Sala degli Arazzi del Comune di Ferrara, il progetto “Slot freeE-R” che intende sensibilizzare i pubblici esercizi, circoli e associazioni contro la diffusione del gioco d’azzardo e, in particolare, delle slot machine e delle video lottery. A questo si aggiunge l’obiettivo di promuovere i locali e i gestori che fanno la scelta di non collocare questi dispositivi nelle proprie sedi attaverso l’esposizione di una vetrofania “Slot freeE-R”.

All’incontro con i giornalisti sono intervenuti gli assessori comunali Chiara Sapigni (Servizi alla Persona) e Roberto Serra (Commercio), la dirigente comunale del Settore commercio Evelina Benvenuti e rappresentanti di associazioni di promozione sociale e di categoria, Matteo Musacci Fipe-Ascom Ferrara e Agnese Casazza Arci Ferrara .

 

Il marchio “Slot freeE-R” è stato istituito con la L.R. n. 5/2013 “Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico 2014-2016”, e le successive delibere dell’Assemblea legislativa hanno conferito ai Comuni il compito dell’assegnazione della vetrofania agli esercizi commerciali, luoghi di intrattenimento e circoli privati che attraverso la richiesta del marchio, scelgono di non installare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo.

 

“L’obiettivo di questa iniziativa regionale – annuncia l’assessore comunale ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni – è promuovere i locali e i gestori che fanno la scelta di non collocare questi dispositivi nelle proprie sedi, attraverso l’esposizione del marchio Slot freeE-R. Il marchio ha una forte valenza etica e testimonia il proprio impegno ad aiutare le persone che si rovinano la vita perché non riescono a smettere di giocare, non inducendole in tentazione evitando di installare slot machine, vlt o totem per il gioco on line. Il Comune è già attivo da anni per contrastare la ludopatia – ricorda Sapigni – e farà tutto il possibile per limitare questo fenomeno sempre più in espansione. Con questa nuova vetrofania, che verrà consegnata a tutti gli esercenti che ne faranno richiesta, promuoviamo quelle attività che hanno deciso di essere libere da questi giochi, leciti perché sotto il monopolio dello Stato ma pericolosi per la salute perché con la crisi è molto più facile rischiare la dipendenza dal gioco d’azzardo in cerca del jackpot”.

 

“Non è un’iniziativa di contrasto ai produttori di slot machine o similari – sottolinea l’assessore al Commercio Roberto Serra – qualcuno può sentirsi danneggiato da queste iniziative ma l’amministrazione ha una responsabilità sociale di contrasto a fenomeni preoccupanti per la nostra società. La ludopatia è un problema serio e bisogna affinare le leggi e i percorsi intrapresi a livello regionale e locale, ora allo stato grezzo. La campagna di adesione – specifica Serra – non prevede nessun obbligo o contributo, è solo la motivazione etica che spingerà gli esercenti ad aderire”. Una motivazione etica che, però, ha ripercussioni a livello economico. “Capiamo la difficoltà degli esercenti di eliminare queste macchinette – spiega Matteo Musacci di Fipe-Ascom Ferrara – perché rappresentano un’entrata economica sicura che risolve la criticità economica dei pubblici esercizi e che risponde alla crisi dei consumi”.

 

Il progetto non coinvolge solo le associazioni di categoria ma anche le associazioni di promozione sociale. “L’Arci di Ferrara ha già iniziato un’attività di dissuasione per chi ha installato queste macchinette – aggiunge Agnese Casazza – che sta dando i suoi frutti: cinque dei nostri circoli nella provincia di Ferrara hanno tolto le macchinette e ora potranno godere di un marchio etico di qualità. Una scelta che continuerà anche in futuro, non facendo aderire circoli o associazioni culturali che abbiano l’idea di dotarsi di questi apparecchi”.

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