24 Novembre 2024 - 14:00

Federcalcio chiede aiuti alla Vezzali: cancellare divieto di pubblicità per le scommesse

Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ha scritto alla sottosegretario con delega allo sport Valentina Vezzali per chiedere sostegni al mondo del calcio. A metà febbraio scade il termine per pagare gli

25 Gennaio 2022

Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ha scritto alla sottosegretario con delega allo sport Valentina Vezzali per chiedere sostegni al mondo del calcio.

A metà febbraio scade il termine per pagare gli stipendi 2021 e i contributi: una scadenza ormai vicinissima. E la Serie A è paralizzata da una drammatica carenza di liquidità: a oggi, più di un club fatica a trovare le risorse per onorare gli oneri, con un evidente rischio di default del sistema. L’indebitamento, già oltre i 5 miliardi, così è destinato a crescere ancora. Anche perché l’ultimo decreto ristori ha prodotto soltanto una grigia nuvola di fumo: i soldi stanziati per rimborsare i tamponi e come credito d’imposta per le sponsorizzazioni del calcio non di vertice, sono sembrate niente più che un’elemosina. Gravina – riporta LaRepubblica.it – ha quindi deciso di farsi interprete del fortissimo malessere, soprattutto della Serie A, che incide per la stragrande maggioranza dei contributi fiscali da 1,4 miliardi all’anno forniti dal calcio italiano allo Stato. E a Vezzali ha chiesto di farsi promotrice di un tavolo tecnico con il Ministero dell’Economia: una sede ufficiale in cui affrontare la questione, studiare forme di ristoro che possano essere utili davvero a un movimento che, quando gli è stato chiesto di chiudere gli stadi, lo ha fatto spontaneamente, pur senza capire il senso di una misura che ha prodotto l’unico effetto di togliere ulteriori risorse ai club.

Nelle idee della Federcalcio, la priorità è sbloccare la rateizzazione dei pagamenti Irpef, che permetterebbe anche di posticipare le sanzioni per i mancati versamenti a metà febbraio. Ma è solo una parte della questione. Le società di vertice continuano a chiedere di cancellare la norma che impedisce alle società di scommesse di fare pubblicità: sarebbe il modo più veloce e sicuro di avere accesso a risorse oggi impossibili e immettere liquidità in un sistema assetato di nuove risorse, a maggior ragione dopo la pandemia. Ma da quel punto di vista resta saldissima l’opposizione dei 5Stelle, che non vogliono saperne di fare passi indietro rispetto a quell’articolo inserito nel decreto dignità del 2018. E allora? L’idea può essere di destinare dei fondi pubblici per avere dei crediti agevolati: permettendo quindi alle società di indebitarsi, ma a condizioni vantaggiose. Anche perché un debito garantito e sostenuto da capitalizzazioni degli azionisti, non è necessariamente un debito negativo. Il problema è quando il debito diventa una montagna da scalare senza risorse per coprirlo: un rischio in cui la Serie A vuol evitare di trovarsi. E, per questo, si aspetta un aiuto. Anche dal governo

 

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