Numerosi campionati sportivi tradizionali sono stati bloccati dall’ampia diffusione del coronavirus in tutto il mondo. NBA, MLS, MLB, NHL, UEFA, Serie A, Formula Uno sono solo alcune delle competizioni più
Numerosi campionati sportivi tradizionali sono stati bloccati dall’ampia diffusione del coronavirus in tutto il mondo. NBA, MLS, MLB, NHL, UEFA, Serie A, Formula Uno sono solo alcune delle competizioni più famose che hanno subito una sospensione parziale o completa a causa del virus.
L’impossibilità di seguire questi eventi sia dal vivo che da casa, ha portato le persone a interessarsi a nuove attività, praticate principalmente online e che non richiedono l’interazione fisica delle persone. Stiamo parlando degli eSport, e anche se alcune date di eventi sportivi online hanno subito dei rallentamenti, la maggior parte sta continuando ad essere svolta direttamente da remoto.
I videogiochi competitivi online sono un business in piena crescita, e anche se attualmente vengono seguiti principalmente tramite piattaforme come YouTube e Twitch, molte emittenti televisive stanno acquistando i diritti proprio per riempire gli ampi vuoti lasciati dalla sospensione dei campionati tradizionali.
Proprio come le emittenti televisive, molti altri siti stanno cercando di prendere una fetta di questo mercato, tra cui alcuni siti di streaming, di notizie e di scommesse, come https://www.netbet.it/blog/, per offrire alle persone un modo per distrarsi e continuare a seguire delle competizioni, seppur online, come hanno sempre fatto, in questo periodo particolarmente strano.
Attualmente, videogiochi come League of Legends, Fortnite e Player Unknown Battlegrounds stanno vedendo un interesse doppio rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Questo è certamente dovuto al blocco degli altri eventi, tuttavia, il coronavirus non è necessariamente un fattore vantaggioso per la diffusione degli stessi.
Alcuni dei maggiori videogiochi online sono soliti organizzare dei grandi eventi aperti al pubblico in degli stadi attrezzati con schermi e postazioni. L’emergenza del virus non permette ovviamente di realizzare tutto questo. Nonostante ciò, è importante sottolineare che nel panorama generale dei videogiochi online, sono pochi quelli che possono permettersi un’organizzazione pubblica del genere, mentre la grande fetta di mercato opta più per delle sessioni di gioco ridotte completamente da remoto, magari trasmesse in streaming.
Questo evidenzia come gli eSport non abbiano praticamente bisogno di un piano di emergenza per gestire la diffusione del virus, e possano continuare a fare quello che hanno sempre fatto, in un periodo in cui molti altri non possono. Si tratta senza dubbio di una situazione vincente, anche se amministratori e dirigenti del settore tendono sempre a rallentare l’entusiasmo, anche perché non sarebbe possibile fare altrimenti in una situazione drastica come quella che il mondo sta vivendo ora.
Come nel resto del mondo, anche in Italia gli eSport stanno spopolando. Ad esempio, il programma televisivo Le Iene ha organizzato un campionato online chiamato Quarantena League, che vedrà celebri campioni sportivi italiani sfidarsi in delle partite di calcio online, il tutto senza doversi alzare dal divano. Le persone potranno seguire ogni partita in TV e nel sito ufficiale.
Ricapitolando, in ogni nazione del mondo il pubblico degli eSport continua a crescere giorno dopo giorno e sarà interessante vedere che cosa succederà una volta che non ci sarà più l’emergenza. Si perderanno numerosi spettatori? Oppure la passione per gli eSport continuerà a prevalere sul resto? Per scoprire la risposta probabilmente bisognerà ancora attendere.
PressGiochi
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