15 Novembre 2024 - 05:55

Endrizzi (M5S): “Sul gioco non voglio essere etichettato come proibizionista. Ma dobbiamo porre un freno”

“Il concetto di distanziometro – ricorda il senatore del M5S Giovanni Endrizzi presente oggi al webinar dal titolo “Legge sul gioco d’azzardo: occasione o trappola?” organizzato all’interno del progetto ‘Se

26 Maggio 2022

“Il concetto di distanziometro – ricorda il senatore del M5S Giovanni Endrizzi presente oggi al webinar dal titolo “Legge sul gioco d’azzardo: occasione o trappola?” organizzato all’interno del progetto ‘Se questo è un gioco‘.- viene introdotto nel decreto Balduzzi nel 2012. Da allora il Parlamento non vi ha dato seguito. Intervennero dunque Regioni e comuni, dopo di che il Governo e il Parlamento cercarono di intervenire su questa normativa. Lo fecero con emendamenti repressivi, come la proposta del taglio dei trasferimenti da Stato ai Comuni che avessero limitato il gioco, etc. Questo sovverte l’ordine giuridico, secondo il mio avviso.

La legge delega non fa riferimento ad alcun ministero ma viene affidata esclusivamente al Mef. Abbiamo decine di sentenze che hanno stabilito che la tutela dei cittadini è sovraordinata a quella della libera impresa e agli interessi delloSstato.

Credo che dovremmo capire come si fa tutela prima di chiarire chi sia chiamato a farla tra Governo e Regioni. La dipendenza è una patologia che ha a che fare con l’offerta e la sua capillarità. Non si può fare prevenzione senza intervenire su questo fattore.  Come curare un dipendente che incontra l’offerta di gioco continuamente nel quotidiano? Sul Piemonte lo studio Ires stabilisce che la normativa ha ridotto del 30% i volumi delle giocate e le casistiche per la patologia correlata. Stessa cosa ha recentemente affermato la dr.ssa Pacifici dell’ISS che ha detto che questi strumenti normativi sono efficaci. Il distanziometro ha una diversa efficacia tra le varie regione del nord e del sud.

E’ sbagliato ritenere che queste persone, comunque vada, troverebbero il modo di consumare gioco. Dipende dall’offerta. L’accordo del 2017 tra Stato e Regioni prevedeva che andavano fatte salve le norme regionali e che dove fosse servito si sarebbe potuto adottare norme più stringenti.

Serve una normativa nazionale che istituisca livelli minimi di tutela, che sia però anche coerente con la messa a bando delle nuove concessioni”.

“Abbiamo una infiltrazione mafiosa che non riguarda solo la base della filiera ma anche i concessionari stessi. De Raho (Procuratore della Repubblica) e Minenna (ADM) confermano quanto grande sia il problema della presenza dell’illegale nel legale. Abbiamo un problema da risolvere e dobbiamo risolverlo nel modo migliore per la tutela della salute. Su distanziometri e sull’espulsione dell’offerta, dobbiamo spiegare che serve per prevenire i comportamenti patologici e aiutare le persone che si curano ad evitare di dover affrontare un calvario con una continua stimolazione dell’offerta. Allontanare dai luoghi del quotidiano i giochi tutela il cittadino, è ovvio che se poi si eccede non va bene. Credo tuttavia che il distanziometro di 500 metri da luoghi sensibili come luoghi di culto e scuole sia ragionevole. Il punto non deve essere garantire libertà di stabilimento dell’offerta ma garantire la tutela della salute. Sul gioco non voglio essere etichettato come proibizionista. Ma dobbiamo porre un freno” ha concluso il senatore.

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