La legge regionale del 2016 che interviene a normare il settore del gioco d’azzardo potrebbe avere effetti devastanti sull’occupazione del settore con ricadute anche sull’occupazione generale della Regione. I dati
La legge regionale del 2016 che interviene a normare il settore del gioco d’azzardo potrebbe avere effetti devastanti sull’occupazione del settore con ricadute anche sull’occupazione generale della Regione. I dati elaborati dall’associazione Sapar, documentano che l’impatto sull’occupazione dell’Emilia Romagna potrebbero rimangiarsi i risultati positivi ottenuti nel 2016 dalla Regione.
Perché? A spiegarlo è Massimo Roma, vicepresidente nazionale Sapar, durante l’udienza conoscitiva sul Defr 2018 che si è tenuta in questi giorni e alla quale l’associazione dei gestori ha preso parte.
“La legge regionale – ha dichiarato Roma – pur nascendo con l’intento nobile di eliminare i giocatori d’azzardo patologico interviene su una questione che è tutta politica perché non solo non risolve il problema del Gap, come confermano gli studi Nomisma, il Cnr e i dati dello stesso Ministero della salute ma crea nuovi problemi occupazionali. Il Ministero della salute afferma che gli apparecchi da intrattenimento – colpiti direttamente dalla norma della Regione – sono all’8° posto della classifica della pericolosità. E’ come se si volesse normare il tema della salute dell’alcolista normando solo un tipo di birra e lasciando campo libero a tutto ciò che è alcolico o superalcolico.
La legge dell’Emilia Romagna colpirà 60mila posti di lavoro senza nulla fare su gratta e vinci e apparecchi molto più pericolosi. Giocando il massimo di un euro alle slot nessuno può aspettarsi di cambiare la propria vita con la vincita di una slot.
In Emilia Romagna – continua Roma mettendo sul tavolo i numeri relativi al danno occupazionale che la legge potrebbe creare – abbiamo 12 aziende di produzione, distribuzione e assistenza apparecchi newslot con una media di 50 dipendenti per azienda; abbiamo 384 aziende di gestione di apparecchi con una media di 10 dipendenti ciascuna; 7.044 esercizi pubblici che detengono apparecchi con una media dipendenti di 3 unità. Per un totale di 25.572 lavoratori.
Se si considera che una famiglia è composta da 2,3 elementi abbiamo 60mila persone il cui reddito viene messo in grave crisi dalla legge regionale del 2016”.
PressGiochi
Fonte immagine: bologna - 29/03/2010 - elezioni regionali 2010 - sede della regione emilia romagna - viale aldo moro -