La sentenza del TAR di Palermo n. 150/2025 dello scorso 17 gennaio ha stabilito l’illegittimità dell’ordinanza sindacale n. 88/2024 del Comune di Palermo del febbraio 2024, relativamente al controverso “Regolamento
La sentenza del TAR di Palermo n. 150/2025 dello scorso 17 gennaio ha stabilito l’illegittimità dell’ordinanza sindacale n. 88/2024 del Comune di Palermo del febbraio 2024, relativamente al controverso “Regolamento Movida” che imponeva limitazioni agli orari di apertura delle sale bingo e di esercizio degli apparecchi da gioco.
Il tribunale, riscontrando un “difetto di istruttoria”, ha ribadito che i Comuni devono rispettare criteri proporzionati e ben motivati per la regolazione delle attività economiche, rilanciando l’esigenza di un quadro normativo equilibrato per garantire in maniera davvero efficace la tutela dei consumatori dall’illegalità e dal gioco compulsivo.
“Accogliamo con favore la sentenza del tribunale palermitano, che ha evidenziato in maniera chiara come le decisioni regolatorie debbano fondarsi su dati concreti e analisi adeguate” dichiara Emmanuele Cangianelli, Consigliere Delegato FIPE Confcommercio per i giochi pubblici e Presidente EGP FIPE. “Nel caso specifico, l’amministrazione comunale non ha coinvolto in fase istruttoria le associazioni di categoria degli operatori del settore, che per quanto riguarda le sale Bingo sono anche direttamente concessionari dello Stato, basandosi invece su incontri limitati e su documentazione insufficiente.”
“La sentenza ribadisce che i regolamenti comunali devono trovare coerenza con il quadro concessorio nazionale; è utile ribadire – continua Cangianelli -che fin dal 2017 la concertazione tra Stato ed autonomie locali ha prodotto una specifica intesa che stabiliva un massimo di sei ore di chiusura quotidiana per le attività di gioco lecito, limitazioni tanto più rilevanti se applicate ad attività specializzate. Il Regolamento Movida, imponendo restrizioni orarie più severe, risultava in contrasto con tali principi senza dimostrare in alcun modo l’effetto positivo sulla salute dei consumatori.”
“Questa decisione va letta come richiamo ad una più attenta riflessione da parte delle amministrazioni locali. La necessaria regolamentazione del gioco lecito – conclude il Presidente EGP FIPE -deve essere attuata bilanciando tutti gli interessi coinvolti. L’impatto di questa sentenza va oltre il contesto palermitano, ponendo un precedente significativo per tutte le città italiane che sono interessate a gestire efficacemente le eventuali conseguenze patologiche del gioco.”
EGP FIPE ribadisce, nella attuale fase di riordino legislativo della materia a livello nazionale, la necessità di un coordinamento tra le amministrazioni comunali, regionali e statali per affrontare un problema che chiaramente non può più essere disciplinato in modo frammentario: la sentenza del TAR di Palermo è un monito importante per ribadire come le politiche pubbliche sui giochi in denaro (soprattutto in anni di crescente digitalizzazione dei consumi) possano divenire efficaci solo se preparate con l’attenta analisi dei fenomeni e la loro valutazione in un dialogo più costruttivo con tutte le parti interessate, promuovendo solo soluzioni che coniughino concretamente la protezione della salute pubblica con lo sviluppo economico e sociale in contesti legali.
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