Continua a far rumore la vicenda dell’ingresso nel mondo delle scommesse sportive americane dell’emittente televisiva ESPN. Non tanto per la particolarità dell’operazione in sé, quanto per il fatto che ESPN
Continua a far rumore la vicenda dell’ingresso nel mondo delle scommesse sportive americane dell’emittente televisiva ESPN. Non tanto per la particolarità dell’operazione in sé, quanto per il fatto che ESPN fa parte del Gruppo Disney, che avendo come target di riferimento i giovanissimi dovrebbe tenersi lontano – secondo molti opinionisti – da un settore che se non è gioco d’azzardo nel senso stretto del termine, sicuramente toglie soldi dalle tasche dei cittadini. Della stessa idea è stato a lungo il CEO di Disney Bon Iger, che nel 2019, quando fu interpellato sulla questione, espresse un secco NO, dichiarando testualmente che la sua azienda dovrebbe evitare qualsiasi cosa abbia a che fare con il gioco d’azzardo.
Eppure, ESPN, negli ultimi anni, ha tranquillamente aumentato la sua programmazione sulle scommesse sportive, partendo addirittura prima che la Corte Suprema abbattesse il divieto. Alla fine, Iger ha lasciato andare un po’ di quell’avversione – almeno quanto basta per concludere accordi di marketing con operatori di betting – sebbene non sia mai del tutto appassionato all’idea. Il suo sostituto di breve durata Bob Chapek, invece, era molto più interessato a questo mercato in così forte crescita. Tant’è che da quando Iger è tornato in sella alla Disney lo scorso autunno, ha detto di sentirsi “più a suo agio con le scommesse sportive”, perché in base alle ricerche svolte dal Gruppo, “questo è ciò che i giovani consumatori vogliono fare”. A supportarlo, le parole dal presidente di ESPN Jimmy Pitaro, che ha affermato che un’incursione nel mondo delle scommesse rappresenta una “opportunità di crescita” per la rete, in quanto “è qualcosa che i nostri fan si aspettano da noi; quindi non è un ‘bello da avere’, ma è praticamente un must a questo punto”.
Perché un must? Il motivo è più a monte, cioè nella crisi che sta attraversando la tv via cavo negli States. Il declino degli abbonati alla pay-TV, che è aumentato negli ultimi trimestri, dovrebbe continuare ad accelerare man mano che i consumatori si spostano sempre più verso lo streaming (Netflix su tutti). Iger ha dichiarato alla CNBC la scorsa settimana che mentre aveva già una visione “molto pessimista” della TV tradizionale prima tornare alla carica di CEO nel novembre scorso, da allora ha scoperto che la situazione è anche peggiore di quanto si aspettasse. Il dirigente ha affermato che la Disney sta valutando il suo portafoglio di rete, che include l’emittente televisiva ABC e canali via cavo come FX, indicando che la loro vendita potrebbe essere una strada da percorrere.
Sta di fatto che i due miliardi di dollari che ESP riceverà da Penn, convertendo il marchio Barstool in ESPN Bet, sono autentica manna dal cielo per l’emittente, alla faccia di qualsiasi questione morale. E questa è l’ulteriore conferma di quanto sia diventato grande il mercato del betting online americano: dal 2018, gli americani hanno speso più di 220 miliardi di dollari; e la cifra è destinata a crescere.
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