15 Novembre 2024 - 11:54

Durigon (sott.segr. Economia) annuncia le proprie dimissioni. Salta ancora la riforma del settore giochi?

Massimo Bitonci ed Edoardo Rixi sono due nomi accreditati, non gli unici per succedere in via XX settembre

27 Agosto 2021

Claudio Durigon, sottosegretario al ministero dell’Economia della Lega, ha annunciato ieri sera le sue dimissioni. L’annuncio arriva a seguito di alcuni giorni di polemiche, dopo che lo scorso 4 agosto, durante un comizio elettorale a Latina, Durigon aveva proposto di revocare l’intitolazione del parco comunale ai giudici uccisi dalla mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di tornare a intitolarlo, come in passato, ad Arnaldo Mussolini, il fratello minore di Benito Mussolini. Diversi partiti, tra cui PD, LeU e M5S, avevano a quel punto chiesto le sue dimissioni, che sono arrivate giovedì, dopo molte resistenze.

Durigon ha presentato le dimissioni in una lunga lettera, nella quale ha scritto di aver commesso degli errori di comunicazione e di non riconoscersi in alcun modo «nell’identità fascista».

Il sottosegretario aveva la delega ai giochi ed era impegnato nella riforma de settore del gioco pubblico dove stata lavorando anche in collaborazione con le Regioni, il Mef e il Ministero per gli Affari Regionali ad un tavolo di lavoro che potesse approdare il prima possibile (fine ano era stata la data annunciata, ndr) ad un progetto comune di riforma. Si teme ora che il lavoro sui giochi svolto venga messo in stand by e la tanto attesa riforma sia destinata a slittare ancora altri mesi.

 

Salvini definisce Durigon “amico e persona schietta, concreta e coraggiosa” che lascia “per amore dell’Italia e della Lega”, gli promette nuovi incarichi e intanto ragiona sulla successione in via XX settembre: Massimo Bitonci ed Edoardo Rixi sono due nomi accreditati, non gli unici. Di certo, in un clima di esultanza degli alleati dell’ex asse giallorosso, si chiude una vicenda che per Palazzo Chigi stava diventando imbarazzante, visto che aveva iniziato a fare capolino anche sui media internazionali: quelle di Durigon sono le prime dimissioni di un esponente del governo Draghi e giungono a luci spente, in una sera d’agosto segnata dall’acuirsi della crisi afghana che porta altrove l’attenzione dei mezzi d’informazione.

 

 

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