24 Novembre 2024 - 07:59

Dopo la pandemia, come sarà il 2021 per i giochi?

Lo scopriamo in questo speciale di 15 Minuti con PressGiochi insieme al dott. Armando Iaccarino presidente del Centro Studi Astro e all’avvocato Stefano Sbordoni Segretario generale Utis.

18 Dicembre 2020

Quali saranno i principali capitoli sul fronte normativo che troveremo aperti per il 2021? Quali i temi oggetto di contenzioso?

I tempi per le nuove gare, il conflitto di competenze Stato/Regioni/Enti locali,  il problema comunicativo reputazionale saranno tra le principali questioni da affrontare. Ma prima fra tutti la necessità di un riordino del settore.

Oltre a questo, una pandemia inaspettata e la chiusura per 6 mesi delle attività impatterà sicuramente sul settore giochi, dove sono già in atto fusioni e acquisizioni. Che mercato ci ritroveremo  in questo nuovo anno?

Secondo il dott. Armando Iaccarino, presidente del Centro Studi di Astro e storica voce dell’Amministrazione dei Monopoli : “È evidente che il mondo del gioco ha vissuto come tutto il resto nel 2020 un periodo nel quale il tempo è rimasto sospeso. Non è stato un anno nel quale si siano affrontati e risolti problemi specifici nei vari settori. È un anno nel quale si è spostato tutto in avanti. Quindi ci ritroveremo nel 2021 tutte le problematiche che avremmo dovuto affrontare nell’anno precedente. Con un elemento, una caratteristica che ha toccato molti altri settori imprenditoriali oltre a quello del gioco. Che un anno di sospensione del tempo significa problemi di sopravvivenza delle imprese quindi il primo tema che il 2020 lascia in eredità 2021 e quanto è come riusciranno le imprese del mondo del gioco lecito del gioco pubblico a riprendere l’attività”.

Per l’avv. Stefano Sbordoni in questo 2021 avremo sicuramente un mercato più verticale. “Dalle operazioni che vediamo e che a volte abbiamo potuto anche esaminare il mercato si verticalizza, ma non potrebbe essere altrimenti perché è l’effetto di un atteggiamento negativo, eccessivo, penalizzante porta i medio-piccoli operatori al fallimento e questo costringe verso la verticalizzazione. Un po’ è un effetto di un’economia di mercato che in questo senso si va’ disegnando, un altro è quello appena descritto, quindi chi ha la possibilità attraverso il sostegno dei fondi di investimento approfitta della situazione per consolidare le proprie operazioni, chi invece crede che quel livello di break even sia stato raggiunto cede e quindi entra a far parte dell’operazione di verticalizzazione”.

 

Non sveliamo altro, il resto potete seguirlo nello speciale 15 Minuti con PressGiochi sopra.

 

Cristina Doganini – PressGiochi

 

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