11 Gennaio 2025 - 03:18

Dona (UNC): “Il divieto alla pubblicità dell’azzardo è l’unico rimedio possibile contro la pervasività degli ultimi anni”

Il divieto della pubblicità al gioco d’azzardo è un obiettivo raggiunto “per chi come noi dell’Unione Nazionale Consumatori si è sempre battuto per un efficace contrasto dei fenomeni legati alla

29 Agosto 2018

Il divieto della pubblicità al gioco d’azzardo è un obiettivo raggiunto “per chi come noi dell’Unione Nazionale Consumatori si è sempre battuto per un efficace contrasto dei fenomeni legati alla crescente diffusione del gioco d’azzardo, il divieto assoluto di pubblicità rappresenta una tappa fondamentale”.

 

Lo afferma l’avvocato Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, in un’intervista rilasciata a Diritto, Mercato, Tecnologia commentando gli interventi inseriti nel Decreto Dignità.

“Tengo a precisare – afferma Dona – che è soltanto l’ultimo approdo di un lungo percorso che ha visto negli anni rafforzare lo strumentario di tutela dell’utenza, riducendo via via l’invadenza della pubblicità e, d’altra parte, rafforzando gli obblighi informativi a carico degli operatori.

Su quest’ultimo versante alcuni importanti tasselli erano stati già realizzati e penso, ad esempio, all’obbligo di indicare le probabilità di vincita di alcuni giochi.

E’ evidente, però, che nel tempo queste norme hanno parzialmente deluso le loro aspettative e ciò per colpa della sbrigativa applicazione che ne hanno fatto gli operatori dell’azzardo: mi riferisco in particolare al rimando sul sito internet per reperire le informazione relative a percentuali di vincita, che, invece, se correttamente esplicitate, dobbiamo ritenere avrebbero ridotto la “passione” degli italiani per i servizi legati al gioco.

Sul versante della pubblicità, credo che questo divieto, seppur a qualcuno possa apparire draconiano, sia l’unico rimedio possibile.

Un po’ per quanto dicevo pocanzi rispetto alle pratiche commerciali attuate dagli operatori,  ma soprattutto per la ormai incontrollabile pervasività della pubblicità in molte forme: dai banner che appaiono durante la navigazione su Internet alle sovraimpressioni che accompagnano la visione di una partita in televisione fino a tecniche ancora più subdole per le quali imputo una responsabilità ai mezzi di informazione e mi riferisco ai servizi televisivi con informazioni sulle quote, prima e durante, le partite di calcio alla televisione, per non dire dei box  sulla carta stampata contenenti ancora una volta le quote delle partite accanto alle informazione sulle squadre, quasi a confondere le informazioni sul gioco con delle notizie.

Atteggiamenti gravissimi – conclude Dona – ripetutamente denunciati dall’Unione Nazionale Consumatori e che oggi dovrebbero essere fermati grazie al “Decreto Dignità”.

 

PressGiochi