15 Novembre 2024 - 03:50

Domodossola chiede di ritornare alla precedente legge regionale sul gioco, Lega contraria

Gandolfi (Lega): “Così si spalancano le porte alle mafie”

21 Luglio 2022

Col voto favorevole di maggioranza e opposizione, e il solo voto contrario di Maria Elena Gandolfi (Lega), il Consiglio Comunale di Domodossola ha detto sì, ieri sera, all’ordine del giorno presentato dal sindaco sulla “proposta di legge regionale prevenzione e contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico in Piemonte”.
Si tratta di una proposta che, statuto regionale alla mano, permette ai consigli comunali di proporre leggi che saranno discusse in aula regionale. I firmatari della proposta di legge sono i comuni di Torino, Montegrande, Baveno, Nichelino e Cureggio. Con la proposta portata in votazione anche Domodossola aderisce a questa iniziativa.
Scopo della proposta riportare il tutto alla precedente legge regionale che è stata modificata dall’attuale amministrazione regionale. Per i firmatari della proposta devono tornare le distanze delle sale giochi dai luoghi sensibili, le ore di chiusura minime mentre vengono dati 12 mesi, dall’applicazione della legge, per adeguarsi e chiudere le sale slot se vicine a luoghi sensibili.
La consigliera Gandolfi della Lega si è detta contraria alla proposta. “È indubbio – ha detto – che l’area del gioco presenti rischi per la salute dei cittadini, ma proibire il gioco legale fa nascere problematiche ancora peggiori: perché si spalancano le porte al gioco d’azzardo gestito dalla criminalità organizzata. Dalla mafia”.

“Perché – afferma la Lega – se non può più giocare nelle strutture lecite, il giocatore va alla ricerca dell’offerta di gioco delle bische clandestine.

L’attuale legge regionale considera tutti gli aspetti connessi alla regolamentazione del gioco: sanitario, occupazionale e della legalità. E aggiungo che è stata dimostrata la totale assenza di efficacia del ‘distanziometro’ perché i giocatori problematici preferiscono giocare lontano da casa e hanno una predilezione per gli esercizi che garantiscano maggiore privacy, o giocano on line.

All’inefficacia del distanziometro quindi si somma l’effetto di facilitare l’azione della criminalità organizzata che non deve essere sottovalutato. In merito vi invito a leggere le dichiarazioni rilasciate dall’ex procuratore Antimafia di Torino Antonio Rinaudo.

Se non bastasse questo, la proposta di legge regionale che avete messo all’ordine del giorno mette in difficoltà migliaia di posti di lavoro, stiamo parlando di uomini e donne che non sono lavoratori di serie B, ma lavoratori di un comparto legale. La legge 9 del 2016 è un provvedimento che semplicemente non ha funzionato, ha danneggiato un comparto senza apportare benefici alle persone a rischio dipendenza . E ce lo dicono i dati dell’Ires, che hanno visto incrementare i numeri dei ludopatici, 1.012 nel 2012 che sono diventati 1.184 nel 2018 con la legge precedentemente in vigore, voluta dalla sinistra che voi state sostenendo.

La legge regionale attuale è una norma di civiltà, che tutela i posti di lavoro cancellando l’abominio giuridico imposto dalle sinistre durante la scorsa legislatura e che fornisce nuovi e più efficaci strumenti alla lotta alla ludopatia. Un testo che quindi mette un argine invalicabile alla possibilità che un settore completamente legale, e severamente controllato dallo Stato, possa scivolare in quella zona d’ombra nella quale prospera l’illegale.

Una legge a cui voi non avete dato fiducia in modo preconcetto, perché ancora non si conoscono i risultati dell’applicazione e gli indicatori rispetto al contrasto di illegalità e ludopatie.

Pertanto non capiamo le ragioni di voler presentare a ogni costo un testo alternativo che, fino a quando il centro-destra sarà maggioranza in Regione, lo sappiamo tutti, non avrà alcuna possibilità di essere approvato, a meno che non sia un modo per stare con un piede nella campagna elettorale del prossimo consiglio regionale, visto che non c’è niente di costruttivo in ciò che state proponendo”.

PressGiochi

×