La Sesta Sezione del Consiglio di Stato ha finalmente fissato l’udienza di merito sui ricorsi per revocazione che riguardano il distanziometro della Provincia di Bolzano: il dibattito si terrà giovedì
La Sesta Sezione del Consiglio di Stato ha finalmente fissato l’udienza di merito sui ricorsi per revocazione che riguardano il distanziometro della Provincia di Bolzano: il dibattito si terrà giovedì 12 maggio. In sostanza il Collegio dovrà riesaminare una serie di sentenze emesse nel 2019, con cui aveva legittimato il distanziometro nonostante producesse un effetto espulsivo quasi totale in ogni Comune della Provincia. La nuova decisione è attesa – ormai da anni – anche dal Tar Bolzano: il giudice provinciale deve infatti decidere sugli ordini di chiusura che hanno ricevuto le sale, ma fino a oggi ha disposto decine e decine di rinvii.
Il Consiglio di Stato tre anni fa aveva disposto una consulenza tecnica d’ufficio per accertare se vi fossero aree in cui le sale avrebbero potuto trasferirsi. Il perito aveva appurato che in tutti i Comuni, il distanziometro copriva percentuali di territorio altissime: si andava dal 92,7% di Merano al 98-99% di Appiano, Vipiteno, Lagundo e Merlegno. Bolzano era al 96,8%.
La Sesta Sezione tuttavia ribaltava la questione: “l’applicazione del criterio distanziale non comporta un’interdizione/espulsione assoluta degli esercizi gestiti dalle imprese ricorrenti né dal territorio dei singoli comuni interessati dai vari ricorsi (compresi i territori dei comuni limitrofi) né, tanto meno, dall’intero territorio provinciale. Infatti, le simulazioni e i rilevamenti effettuati dal consulente tecnico d’ufficio hanno evidenziato la persistente sussistenza di uno spazio utile residuo nell’ambito dei singoli terrori comunali, bensì tendenzialmente ristretto, ma pur sempre idoneo e sufficiente per l’organizzazione economica delle attività delle sale giochi gestite dalle imprese odierne appellanti”.
Con il giudizio per revocazione, le sale chiedono al Collegio di riesaminare il punto. Da un lato – affermano – è impensabile chiedere a tutti gli esercizi di trasferirsi in quell’1-2% di territorio che non viene coperto dalle restrizioni. Dall’altro sottolineano che nella maggior parte dei casi in quelle piccole porzioni di superficie non ci sono locali commerciali idonei per aprire una sala.
Intanto però, di fronte al Tar Bolzano si accumulano altri ricorsi connessi a questa vicenda. Le stesse sale infatti hanno ricevuto i provvedimenti di chiusura dai vari Comuni, e hanno impugnato anche quelli. Il Tribunale tuttavia da tempo ha deciso di rinviare ogni decisione fino a quando il Consiglio di Stato non avrà fatto chiarezza, e anche in questi giorni sta seguendo la stessa linea. Solo oggi ha emesso una decina di decreti di rinvio, che seguono i provvedimenti emessi la settimana scorsa, e in tutti spiega che “la definizione dei ricorsi per la revocazione (…) ha portata dirimente per la decisione del presente gravame”. Al momento sta fissando le udienze tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.
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