Sapar Puglia replica al sindaco di Ginosa, Vito Parisi in merito ad alcune dichiarazioni riportate dal primo cittadino del Comune jonico durante il suo intervento nel comizio di chiusura della
Sapar Puglia replica al sindaco di Ginosa, Vito Parisi in merito ad alcune dichiarazioni riportate dal primo cittadino del Comune jonico durante il suo intervento nel comizio di chiusura della campagna elettorale, tenutosi a Brindisi nei giorni scorsi sul tema legato al “gioco” e alle misure di contrasto alle ludopatie.
“Comprendiamo- commenta l’associazione- che per ragioni di audience e di applausi il sindaco abbia sentito l’impellenza di conquistare i favori della piazza con battute ad effetto alla presenza del leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ma “bollare” l’economia generata dal gioco legale definendola “economia malata” ci sembra oltraggioso nei confronti delle migliaia di lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro. Tuttavia siamo costretti a smentire con fermezza le dichiarazioni di Parisi in ordine ai dati di spesa forniti con particolare enfasi e altrettanta inesattezza. Al riguardo il primo cittadino di Ginosa ha citato una spesa complessiva per l’anno 2016 pari a 104 milioni di euro con un rapporto pro-capite di 1.175 euro. Sarebbe questa la spesa complessiva che ciascun brindisino avrebbe speso nel settore del “gioco legale” che, ricordiamo, comprende grattini, bingo, lotterie, apparecchiature da intrattenimento, scommesse ippiche, sportive e giochi a totalizzazione numerica. Ci dispiace constatare che nella circostanza il sindaco ha dato davvero i numeri, non trovando alcun riscontro nei dati ufficiali forniti dal Mef, pubblicati sul portale dell’Agenzia dei Monopoli di Stato. Assistiamo puntualmente, per ragioni propagandistiche, alla diffusione di dati non reali pur di generare nell’opinione pubblica un esasperato quanto ingiustificato allarmismo”.
“Sulla base dei dati pubblici – spiega il presidente della delegazione pugliese SAPAR Domenico Distante – la spesa a Brindisi, riferita al 2016, è stata di circa 27milioni di euro (27.249.049,7) con un rapporto pro-capite pari a 310,28 euro, vale a dire 0,85 euro al giorno. Solo partendo da questi presupposti è possibile inquadrare il fenomeno delle ludopatie e con esso l’individuazione di strumenti più efficaci per il contrasto al Dap. Duole annotare che il sindaco di Ginosa più volte interpellato al riguardo, non ha mai accolto l’invito al confronto. E’ ben noto che l’amministrazione del Comune jonico dall’atto del suo insediamento ha avviato una battaglia, animata forse da rancori di natura politica con avversari di altri schieramenti, orientata allo smantellamento del settore delle sole apparecchiature da intrattenimento, introducendo limiti e restrizioni ulteriori (estensione dei luoghi sensibili, riduzione distanze, limitazioni degli orari di apertura) quali strumenti dissuasivi per raggiungere lo scopo. SAPAR ricorda al sindaco Parisi che il sistema del “gioco legale” è composto da una offerta ampia e variegata: dalle lotterie ai grattini, dal bingo alle apparecchiature da intrattenimento. “In merito alle preoccupazioni espresse dal primo cittadino – spiega Distante – riteniamo che vi sia da parte del sindaco una non approfondita conoscenza delle normative che disciplinano il settore e delle misure di contenimento adottate di recente. Inviterei Parisi ad aprirsi ad un confronto più serio, che personalmente auspico possa avvenire quanto prima, così come Sapar Puglia ha sempre fatto con esponenti politici di altro colore o del Movimento stesso a cui egli appartiene, nella direzione di un sereno e democratico scambio di opinioni. Per noi – aggiunge Distante – è importante far comprendere meglio il nostro lavoro nel rispetto reciproco dei ruoli. Siamo convinti che molto spesso non vi sia malafede quanto piuttosto una non corretta informazione”.
“In riferimento agli apparecchi da intrattenimento (awp) vorremmo ricordare che il settore è quello maggiormente penalizzato rispetto al proliferare di lotterie e gratta e vinci. All’indomani della Conferenza unificata Stato-Regioni tenutasi nel settembre 2017, si è in attesa dall’ottobre scorso del decreto attuativo il cui scopo è quello di dare una regolamentazione omogenea su tutto il territorio nazionale. Sarebbe bene ricordare al sindaco che il 30 aprile scorso si è concluso il piano di rottamazione che prevedeva la riduzione del 34 per cento delle awp. In Puglia sono stati eliminati quasi 10mila apparecchi rispetto ai 25.067 esistenti determinando una riduzione dell’offerta a 16.307 awp. Corre l’obbligo al riguardo precisare che tale riduzione è stata attuata in un solo settore, ovvero quello delle apparecchiature da intrattenimento e non in altre categorie”.
Sapar sottolinea inoltre che “le misure di contrasto si sono rivelate del tutto fallaci. I finanziamenti pubblici previsti dal piano nazionale (50 milioni di euro) attendono di essere erogati sulla base della valutazione dei singoli programmi elaborati dalle regioni, molti dei quali bocciati e rispediti al mittente a causa della generalità e approssimazione degli interventi che, come spesso accade, finiscono col distribuire denaro a pioggia in favore di associazioni amiche degli amici”.
“Ciò che purtroppo constatiamo – sottolinea Distante – è il tentativo di dare l’ennesimo colpo di mannaia al settore delle macchine da intrattenimento con normative regionali che rischiano di provocare entro la fine dell’anno, per effetto del distanziometro, la chiusura di migliaia di attività e di piccole imprese, con una perdita stimata di circa 20mila posti di lavoro in Puglia. L’inefficacia del distanziometro dai luoghi “sensibili” è dimostrata dalla diffusione del gioco online che con l’introduzione di nuove tecnologie si sta trasformando nel trend prevalente, rivoluzionando il settore del gioco. In assenza di controlli, di maggiore tutela degli utenti e di contrasto al gioco illegale, si rischia di vanificare gli sforzi coinvolgendo fasce sempre più elevate di adolescenti. I piani e le leggi regionali sono ormai superati, ma ciò che desta maggiore preoccupazione è, così facendo, il trasferimento del gioco legale nelle mani della criminalità organizzata. Riteniamo pertanto che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità nell’ambito di provvedimenti che nei prossimi mesi vedranno la luce”.
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