“La penetrazione nel mondo del gioco d’azzardo legale e i fenomeni illegali sono sempre di più una chiave di lettura anche delle prospettive delle organizzazioni criminali” è quanto emerso nella relazione
“La penetrazione nel mondo del gioco d’azzardo legale e i fenomeni illegali sono sempre di più una chiave di lettura anche delle prospettive delle organizzazioni criminali” è quanto emerso nella relazione della Direzione Investigativa Antimafia relativa al primo semestre 2016 presentata dal Ministero dell’Interno al Parlamento.
Estero
Sul piano internazionale, le recenti attività investigative confermano l’interesse di cosa nostra ad infiltrarsi nei più avanzati settori economici e ancora una volta si segnala: “un rinnovato interesse di cosa nostra per il traffico internazionale di stupefacenti e per le attività di riciclaggio connesse alla gestione illegale dei giochi e delle scommesse”. Nello specifico: negli Stati Uniti, la presenza di soggetti collegati a cosa nostra si registra nelle città di Philadelphia, Detroit, Chicago, New Jersey, New England e New York. New York, in particolare, area nevralgica dell’economia statunitense, rappresenta per l’organizzazione siciliana un centro di interessi con riferimento al riciclaggio di capitali illeciti, all’usura, alle estorsioni, al traffico di sostanze stupefacenti, al gioco d’azzardo, al traffico di esseri umani e allo sfruttamento di mano d’opera.
Lombardia
L’asse tra elementi di cosa nostra e della ‘ndrangheta è emerso anche nell’ambito dell’operazione “Totem”, incentrata sulle attività illecite di un clan messinese, attivo nelle estorsioni e nella gestione del gioco d’azzardo. In tale contesto, tra i responsabili di associazione mafiosa finalizzata ai suddetti reati, è stato arrestato a Viadana (MN) un pregiudicato calabrese.
Con la prima, conclusa nel mese di gennaio in sinergia tra la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, è stata scoperta un’associazione a delinquere a carattere transnazionale volta a commettere una serie indeterminata di reati attraverso una rete illegale di gioco online, aggirando, in tal modo, la normativa di settore e omettendo fraudolentemente il versamento dei tributi erariali per la concessione di gioco. L’organizzazione, che faceva capo ad un pregiudicato residente a Roma, era composta da soggetti vicini alla camorra, alla ‘ndrangheta, alla criminalità romana ed era attiva anche su altre regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia), dove operava in accordo con gruppi criminali locali.Nell’operazione Game over sono stati invece coinvolti soggetti ritenuti affiliati al gruppo IOVINE e al contiguo e autonomo sodalizio di Acilia, quartiere della periferia sud di Roma. Il provvedimento ha tratto spunto da diverse inchieste su un esponente del clan IOVINE che, trasferitosi ad Acilia nel 2003, aveva stretto rapporti con una famiglia di Acilia, con la cui complicità era riuscito ad acquisire la gestione di numerose sale gioco.
Come emerso nell’operazione Imitation Game del mese di gennaio, i gruppi criminali si sarebbero avvalsi del know how di esperti professionisti in formatici per creare una vasta rete illegale di gioco on fine, utile a riciclare capitali ma anche ad omettere il versamento dei tributi erariali per la concessione di gioco.
Criminalità organizzata Pugliese e Lucana.
“Nel corso del semestre, l’azione di prevenzione e contrasto si è concentrata, sia sulla provincia di Potenza che su quella di Matera, sul settore della raccolta illecita di scommesse sportive. Oltre alla denunzia, per assenza delle prescritte licenze, di numerosi gestori di locali ed esercizi pubblici, sono stati infatti sottoposti a sequestro anche i terminali in uso, in molti casi dotati di software illegali utilizzati per la raccolta delle giocate per conto di bookmakers esteri”.
PressGiochi