E’ stata pubblicata quest’oggi dagli iffici della Commissione finanze della Camera anche la memoria dell’associazione ASTRO intervenuta in audizione sulla delega fiscale lo scorso 9 maggio. Secondo l’associazione Astro, gli
E’ stata pubblicata quest’oggi dagli iffici della Commissione finanze della Camera anche la memoria dell’associazione ASTRO intervenuta in audizione sulla delega fiscale lo scorso 9 maggio.
Secondo l’associazione Astro, gli obiettivi della riforma del 2002 sono stati:
– garantire al consumatore/giocatore un prodotto che lo potesse tutelare da possibili frodi;
– sottrarre la gestione dell’offerta di gioco dalle mani della criminalità;
– consentire l’emersione, il monitoraggio e la prevenzione dei fenomeni patologici correlati al gioco;
– rendere tracciabili i flussi di denaro che transitano nel sistema;
– dirottare le risorse provenienti dal gioco, prima appannaggio della criminalità, verso le casse dello Stato, così consentendo un loro utilizzo per finalità di pubblico interesse.
Un “riordino” che voglia essere produttivo ed efficace rispetto a tali obiettivi non può, quindi, che ispirarsi ad alcuni principi base:
– la collocazione del “gioco pubblico” nel panorama economico nazionale si presenta particolarmente significativa per l’occupazione che assicura, il valore che produce e i proventi che garantisce all’Erario. Viste queste caratteristiche, un approccio riformatore “laico” e pragmatico dovrebbe riconoscere alle imprese del gioco legale, al netto delle peculiari limitazioni correlate alla delicatezza del prodotto, la stessa dignità riconosciuta alle altre imprese che compongono il sistema Paese;
– per la particolare sensibilità del prodotto offerto, il modello concessorio si è dimostrato efficace, sia sotto il profilo delle metodologie di interrelazione e controllo tra pubblico e privato, sia per la qualificazione di una classe imprenditoriale determinata ad operare nel rispetto del quadro regolatorio definito dal legislatore e dall’ente regolatore;
– come ogni altro settore economico, il mondo delle imprese che operano nel gioco ha bisogno, per svolgere la propria funzione, di una disciplina omogenea sul territorio nazionale e stabile nel tempo, in modo da consentire una corretta pianificazione degli investimenti;
– la garanzia di uno sviluppo armonico e “virtuoso” del comparto può essere assicurata soltanto garantendo un regime fiscale sostenibile e tendenzialmente stabile, che tenga cioè conto delle grandezze economiche che caratterizzano il settore e della tenuta delle aziende che ne costituiscono il tessuto, uscendo quindi dalla logica che considera le imprese del gioco solo come un “bancomat” a cui attingere per rimpinguare le casse dello Stato, senza tener conto della reale sostenibilità economica dell’imposizione fiscale.
Le principali tematiche che il “riordino” dovrà affrontare sono:
1. MODELLO CONCESSORIO E RUOLO DELLE FILIERE;
2. GARE E FISCALITÀ;
3. GIOCO A DISTANZA;
4. MODELLO DISTRIBUTIVO PER L’OFFERTA DI GIOCO “RETAIL”.
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