“Il parere del Governo rimane fermo rispetto a questo ordine del giorno, però credo siano necessarie alcune precisazioni, soprattutto a livello lessicale, che giustificano i pareri dati dal Governo rispetto
“Il parere del Governo rimane fermo rispetto a questo ordine del giorno, però credo siano necessarie alcune precisazioni, soprattutto a livello lessicale, che giustificano i pareri dati dal Governo rispetto a questo e anche ad altri ordini del giorno.
Nell’ordinamento italiano, l’azzardo costituisce una fattispecie vietata dal codice penale. Il gioco lecito è una fattispecie diversa dall’azzardo, regolata dalla legge dello Stato, soggetta a concessione dello Stato. Ogniqualvolta viene citato l’azzardo, l’azzardo in quanto tale costituisce fattispecie illecita di gioco illegale. Ed è fattispecie, quella del gioco d’azzardo, che il Governo si è impegnato a combattere e reprimere con ogni mezzo nella delega fiscale.
Il tenore testuale dell’articolo 14 e dei princìpi contenuti nell’articolo 14 della delega sono esemplificativi del fatto che il Governo intende contrastare con ogni mezzo il gioco d’azzardo e sostenere il disturbo patologico da gioco d’azzardo con ogni più opportuna iniziativa.
Il Governo, tuttavia, ci tiene a precisare che il gioco d’azzardo è una fattispecie illegale e, come tale, è sanzionata e combattuta. Il gioco lecito è fattispecie diversa, regolata dalla legge, che ha nessuna afferenza con il gioco d’azzardo”:
Ordine del giorno respinto anche dalla Camera e sul quale gli esponenti del M5S e PD hanno aperto il dibattito con diversi interventi.
Paolo Ciani del PD ha affermato: “Ed è ancora più opportuno intervenire ora, dopo questa specifica del Sottosegretario, perché, vede, sempre per il tramite del Presidente, è esattamente questo il tema. E se lei legge l’ordine del giorno, non parla di azzardo, ma il problema è esattamente culturale. Ed è esattamente questo il tema: il gioco è quello dei bambini, il gioco è quello che non crea dipendenza.
Il problema è esattamente questo: la pubblicità è un pezzo in più di quello sdoganamento di ciò che gioco non è. Infatti, noi contrastiamo anche il fatto che questa si chiami ludopatia perché non c’è una malattia del gioco, c’è una malattia di ciò che porta dipendenza.
E allora, quello che nel tempo noi abbiamo fatto diventare gioco legale, tanto che il sito dei Monopoli di Stato ha una sua sezione dedicata al gioco, nemmeno fosse un negozio di giocattoli, è un problema. Ed è per questo che noi diciamo: fermiamoci, non è normale, ci sono tante famiglie italiane che si sono indebitate, c’è tanta gente normale che dilapida i propri guadagni e i guadagni dei propri genitori, che si vende la casa. Andate a leggere ciò che dicono i rapporti della Caritas, quello che dicono tante persone impegnate nel tempo e anche tanti funzionari dello Stato, del Ministero della Sanità, impegnati sui nostri territori a contrastare un dramma sociale. Non è normale – non è normale! – creare dipendenza da quello che noi chiamiamo, pilatescamente, gioco legale”.
Ad intervenire anche l’on. Francesco Silvestri che ha commentato: “Mi aspettavo un po’ di più dalla sua risposta, nel senso che il suo è un intervento, ovviamente, giusto, quanto fazioso, nel senso che lei ci viene a spiegare che esistono i concessionari, noi la ringraziamo di questo, ma ne avevamo contezza anche prima del suo intervento. Ovviamente, il cuore politico del nostro intervento era volto a sapere non se l’azzardo in questo Paese sia legale o illegale – fino a lì ci arriviamo, e comunque la ringrazio – ma era volto a sapere se il Governo voglia rimettere la pubblicità sul gioco d’azzardo, o l’azzardo stesso, o non lo voglia fare. È una domanda politica. Se lei mi risponde tecnicamente, abbiamo un problema di comunicazione.
Ora, lei sa perfettamente che la nuova frontiera dell’azzardo è il web. La vecchia slot machine, molto pericolosa da un punto di vista sociale di accesso e di conoscenza dell’azzardo, è una minaccia relativamente. Oggi tutto va verso il web. Lei sa perfettamente che le pubblicità, tanto su Internet, quanto in TV, sono molto connesse all’azzardo web. Quindi, la domanda non è solo sul contrasto all’azzardo, ma è proprio volta a sapere se voi volete tornare a pubblicizzare un qualcosa che alimenterà addirittura le nuove frontiere sull’azzardo, perché sappiamo tutti che è così. Quindi, da questo punto di vista, non abbiamo capito politicamente cosa voglia fare il Governo rispetto all’oggetto dell’ordine del giorno, che non dice nulla di quello che lei ha risposto. Lei ha risposto, sostanzialmente, ai nostri interventi, ma noi non volevamo dire che non ci sono i concessionari, volevamo fare una domanda al Governo, su cui non abbiamo avuto nessuna risposta se non un applauso della maggioranza, quando lei ha detto che lo volete contrastare.
Ora, voler contrastare l’azzardo è come contrastare la mafia, come contrastare la guerra, sono tutte bellissime parole, le applaudiamo tutti. Anche noi volevamo applaudire, non abbiamo avuto la contezza di farlo prima, quindi glielo faccio adesso, l’applauso, sul voler contrastare l’azzardo, però ci deve dire come. Perché è il “come”, la sostanza politica che crea differenze in questo Parlamento, fortunatamente. E noi, questo, non l’abbiamo minimamente capito”.
“Quello che è stato già detto e che ovviamente condivido,- non poteva mancare l’intervento dell’ex sindaca di Torino Chiara Appendino – e, tramite lei, Presidente, mi rivolgo al Governo, che questo ordine del giorno – lo rileggiamo anche per chi ci ascolta – impegna il Governo “a valutare gli effetti delle disposizioni in premessa, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a confermare il divieto assoluto di pubblicità del gioco e a rafforzare le misure di contrasto e di ogni forma di pubblicità (…)”, e non leggo il resto.
Allora, vede, già in un momento normale non dovremmo essere qui a discutere di questo, perché, se veramente tutti crediamo che il tema della ludopatia sia un tema che dobbiamo combattere, non dovremmo neanche discutere, perché la pubblicità e il messaggio che mandiamo sdoganano quello che diventa dipendenza. E le dico di più: ma lei si rende conto di quello che sta succedendo fuori da questo Palazzo? La crisi che morde, i mutui, il caro bollette, il carovita. In questi contesti – e vorrei essere ascoltata dal Governo, perché siete responsabili voi della bomba sociale che sta scoppiando fuori – con quella bomba sociale che c’è lì fuori, voi dovreste sentirvi ancora di più la responsabilità di intervenire e tutelare le fasce più deboli e più soggette al rischio del dramma e della piaga della ludopatia. E le dico di più. Io sono stata una di quelle sindache, con tanti altri, che ha firmato le ordinanze sulle leggi regionali e mi sono presa la responsabilità di andare contro chi, magari, come tanti colleghi sindaci, voleva fare cassa e fare profitti sulle persone in difficoltà. Io mi aspetto che un Governo serio, un Governo responsabile, sia dalla parte di quei sindaci e di quelle regioni che si sono presi la responsabilità di tutelare le persone deboli e non di inseguire gli interessi dei potenti e dei forti, che fanno cassa sulla pelle di chi è in difficoltà. È vigliacco quello che state facendo, è vigliacco.
E quindi io le chiedo davvero di pensare al messaggio che state dando al Paese in questo momento e di riformulare il parere. Abbiate buonsenso! Abbiate buonsenso!
Si parla di persone fragili, di persone in difficoltà che poi si rivolgono al sistema sanitario per chiedere aiuto e magari, lo fanno anche troppo tardi. È indecente quello che state facendo, veramente, Governo. Io vi prego, maggioranza, tanti sindaci di destra hanno messo la firma su queste ordinanze” ha concluso Appendino.
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