26 Dicembre 2024 - 01:26

Governo Conte. Sulla Delega ai giochi, Villarosa (M5S) potrebbe spuntarla su Bitonci (Lega)

Mentre Luigi Di Maio tiene banco con il Decreto Dignità, restano da sciogliere al governo le nomine dei dicasteri “pesanti”. Per tutto il settore continua l’attesa per la delega ai

15 Giugno 2018

Mentre Luigi Di Maio tiene banco con il Decreto Dignità, restano da sciogliere al governo le nomine dei dicasteri “pesanti”. Per tutto il settore continua l’attesa per la delega ai giochi. Secondo le ultime indiscrezioni Alessio Villarosa del Movimento Cinque Stelle dovrebbe averla spuntata sul collega leghista, Massimo Bitonci.

Dovrebbe tenersi non oggi ma la prossima settimana un nuovo Consiglio dei ministri in cui verranno decise le deleghe per viceministri e sottosegretari dei ministeri con portafoglio. Lo si apprende da fonti di Governo.

Ieri il Cdm ha infatti affidato formalmente ai ministri senza portafoglio le proprie deleghe, mentre la partita più corposa non è ancora stata chiusa. Entro le 18 di ieri tutti i sottosegretari hanno espresso le proprie preferenze e ora i vertici di M5s e Lega dovranno comporre il nuovo puzzle.

Come anticipato, per quanto riguarda il Mef, al viceministro all’Economia in quota M5s, Laura Castelli, andranno le deleghe sui conti pubblici (che erano di Enrico Morando), per la programmazione di bilancio e gli enti locali. Mentre al viceministro al Mef in quota Lega, Massimo Garavaglia, dovrebbe essere affidata la delega al fisco, succedendo quindi a Luigi Casero. Per quanto riguarda i sottosegretari, ad Alessio VILLAROSA (M5s) dovrebbe andare la delega ai giochi. Tema molto caro, però, anche all’altro sottosegretario, Massimo Bitonci, ex sindaco di Padova che ha presentato in Parlamento una pdl proprio sulle limitazioni degli orari di uso delle slot e di contrasto alla ludopatia.

Mentre la delega dei conti pubblici dunque il compito di occuparsi della prossima legge di Bilancio in Parlamento, dovrebbe essere affidata alla viceministra Laura Castelli (M5S) mentre a Massimo Garavaglia (Lega) dovrebbe toccare il fisco.

Tra le commissioni chiave, la Affari costituzionali a Montecitorio potrebbe essere guidata da Fabiana Dadone mentre al Senato si fa il nome di Stefano Borghesi (in alternativa Gianluca Perilli dei 5S); alla Camera poi a coordinare i lavori delle commissioni Giustizia potrebbe essere il deputato Andrea Giaccone (Lega) mentre per la commissione Esteri si fa il nome di Marta Grande (ma al Senato potrebbe reclamarla il 5S Vito Petrocelli); l’Agricoltura  potrebbe essere affidata a Dedalo Pignatone o in alternativa a Barbara Saltamartini, le Politiche Ue a Sergio Battelli. Ci sono  poi le Giunte: sempre a Montecitorio quella per le elezioni  vedrebbe in pole Francesco Paolo Sisto (Fi).

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