La Camera e il Senato hanno approvato oggi le risoluzioni presentate dalla maggioranza M5S-Lega sul Documento di economia e finanza. A Montecitorio i voti favorevoli sono stati 330, 242 quelli
La Camera e il Senato hanno approvato oggi le risoluzioni presentate dalla maggioranza M5S-Lega sul Documento di economia e finanza. A Montecitorio i voti favorevoli sono stati 330, 242 quelli contrari e 4 le astensioni. A Palazzo Madama 166 i favorevoli, 127 i contrari e 6 le astensioni. Nelle risoluzioni si impegna il governo ad adottare le misure necessarie per evitare l’aumento dell’Iva, a riconsiderare in tempi brevi il quadro della finanza pubblica per il triennio 2019-202, pur nel rispetto degli impegni europei, e ad attuare il programma presentato dal presidente del Consiglio in occasione del voto di fiducia in Parlamento.
Da un lato la maggioranza, che nella sua risoluzione al Def impegna il governo a “realizzare nel tempo un cambio radicale del paradigma economico”, assumere tutte le iniziative “per favorire il disinnesco delle clausole di salvaguardia inerenti l’aumento dell’aliquota Iva e delle accise su benzina e gasolio”, “superare la logica del fiscal compact” e “riconsiderare in tempi brevi il quadro di finanza pubblica nel rispetto degli impegni europei per quanto riguarda i saldi di bilancio“. Dall’altro il ministro dell’Economia Giovanni Tria che ancora una volta frena. E ricorda come i paletti esistenti vadano comunque rispettati: “E’ bene non mettere a repentaglio“, avverte, “l’evoluzione” prevista dal quadro macroeconomico tendenziale del Def, in base al quale il deficit calerà allo 0,8% del pil nel 2019 in modo da raggiungere il pareggio di bilancio nel 2020, con il debito che “inizierebbe un chiaro percorso discendente”.
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