Prosegue presso la Commissione Bilancio del Senato l’esame del decreto su pensioni e reddito di cittadinanza. Nella giornata di sabato tra le proposte approvate anche l’emendamento a firma delle relatrici
Prosegue presso la Commissione Bilancio del Senato l’esame del decreto su pensioni e reddito di cittadinanza.
Nella giornata di sabato tra le proposte approvate anche l’emendamento a firma delle relatrici Nunzia Catalfo (M5S) e Tiziana Nisini (Lega) relativamente all’articolo 27, sui giochi, nel quale si chiede di contrastare il gioco illegale con sanzioni da 20.000 a 50.000 euro.
I Commi 6 e 7 dell’art. 27 infatti prevedono che l’inasprimento della sanzione penale sia l’irrogazione di una multa, da venti a cinquanta mila euro, in caso di esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa, nonché l’attuazione di un piano straordinario di controllo e contrasto all’attività illegale. Da tali attività si stima un recupero di gettito di almeno 35 mln di euro a decorrere dal 2019.
Come ha avuto modo di commentare il servizio Bilancio del senato “detto recupero si determina in applicazione di percentuali che sono state prescelte senza però fornire alcuna ipotesi a supporto della loro determinazione: si tratta del 10%, che rappresenterebbe l’aumento ipotizzato del volume di affari degli operatori legali a scapito di quelli illegali, e del 20% (in proposito non si rinviene alcuna informazione quale, ad esempio, se il dato sia riferibile alla percentuale media di imposte dirette ed IRAP gravante sugli operatori del settore, al maggior gettito riveniente da ritenute sulle vincite, all’incremento dei proventi per l’Erario etc).
Quanto agli incassi eventualmente riferiti all’azione di contrasto si ricorda che la stima del pertinente recupero di gettito presenta un tasso di aleatorietà elevato che, per motivi di prudenza, dovrebbe indurre a non contabilizzare ex ante tali somme a copertura di oneri certi in ordine all’an ed al quantum.
Per la stima del maggior gettito, pari a 30 mln di euro a decorrere dal 2019, mancano indicazioni circa la loro natura e le modalità di calcolo. In via generale, – conclude il servizio Bilancio del Parlamento – con riferimento alle disposizioni volte al contrasto del gioco illegale si rappresenta che queste, per loro natura, dovrebbero dar luogo ad un recupero di gettito tendente a diminuire nel tempo proprio in ragione dell’effetto deterrente associato alle stesse. Inoltre, di norma, i piani di controllo e di azione repressiva di pratiche illegali richiedono tempi tecnici di implementazione che si riflettono sulla tempistica del recupero di gettito associato; un incasso verosimilmente di valore non costante negli anni ma soprattutto non imputabile sin dal primo periodo di applicazione della nuova disciplina. Di contro la RT giunge ad ipotizzare sin dal primo anno ed a regime un valore costante nel tempo, pari al totale del recupero di gettito derivante dall’applicazione dei commi 6 e 7, ossia 65 mln di euro. In considerazione di quanto sopra rappresentato appaiono necessari chiarimenti”.
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