23 Novembre 2024 - 05:23

Decreto giochi online. Per il Governo il costo della concessione a 7 mln non rappresenta una barriera all’ingresso nel mercato

Lo si legge chiaramente nella relazione che accompagna il testo approdato in Parlamento in questi giorni dello Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei

24 Gennaio 2024

Lo si legge chiaramente nella relazione che accompagna il testo approdato in Parlamento in questi giorni dello Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza. Il testo, che domani sarà all’esame della Conferenza unificata, nei prossimi 30 giorni sarà presso le Commissioni Bilancio e Finanze che dovranno esprimere il proprio parere.

La relazione accompagnatoria dedicata ad esaminare gli Impatti economici, sociali ed ambientali per categoria di destinatari spiega gli effetti che il decreto avrà sulle piccole e medie imprese. “Il settore del gioco a distanza è popolato da player di grandi dimensioni e da un tessuto di medi concessionari che potranno trarre dal decreto legislativo conseguenze positive per la capacità di attrarre investimenti e di creare forza lavoro, legato alla nuova regolamentazione. La previsione della gara – si legge – prevede espressamente la possibilità di partecipazione in raggruppamenti di imprese anche con l’ avvalimento delle competenze, in modo da facilitare la partecipazione anche di soggetti di dimensioni finanziarie più ridotte. Anche l’una tantum di entrata per il rilascio delle concessioni è stato individuato basandosi sul compenso percepito dai concessionari attualmente operanti (la maggior parte dei quali, come detto, sono medie imprese).

In particolare, sono state effettuate delle simulazioni rapportando gli oneri finanziari necessari per ottenere la concessione con il margine netto (al netto anche delle spese di investimento) raggiunto dai concessionari nel 2022. L’incidenza sul margine al netto degli investimenti va dal 3,22% annuo del concessionario più grande e raggiunge circa il 20% per i concessionari molto più piccoli. In questa forbice ci sono 46  concessionari che diventano 52 se l’incidenza arriva al 30%.

Considerato – continua la relazione -che circa 1’80% della raccolta fa capo a 20 concessionari e che tutti gli altri sono concessionari di medie dimensioni si ritiene che siano almeno 30 le medie imprese già operanti che possono trovare  remunerativa la partecipazione alla gara, anche per via della forte crescita del settore. Da tale analisi è emerso, quindi, che i valori individuati non rappresentano una barriera all’ingresso non solo degli operatori esistenti ma anche di nuovi operatori di piccole e medie dimensioni, anche alla luce della forte remuneratività del settore”.

PressGiochi

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