23 Novembre 2024 - 01:22

Decreto giochi online. Gen. Vinciguerra (GdF): “I requisiti richiesti ai concessionari creeranno una buona barriera alle infiltrazioni”

Si è tenuta questo pomeriggio presso la Commissione finanze della Camera dei Deputati l’audizione del Capo del III Reparto Operazioni del Comando generale della Guardia di finanza, Gen. B. Luigi

21 Febbraio 2024

Si è tenuta questo pomeriggio presso la Commissione finanze della Camera dei Deputati l’audizione del Capo del III Reparto Operazioni del Comando generale della Guardia di finanza, Gen. B. Luigi Vinciguerra, in merito al decreto sul riordino del gioco online sul quale la commissione dovrà esprimere un parere entro domani 22 febbraio.

“Dal nostro punto di vista – ha spiegato il generale Vinciguerra – assumono rilievo gli articoli 13 e 22 del decreto relativi ai punti vendita ricarica e contrasto all’offerta di gioco illegale.

Il gioco è un settore economico che può essere particolarmente attrattivo per la criminalità organizzata. Vale la pena evidenziare l’evoluzione del settore a partire dalla fine degli anni ’90, dovuta a recuperi di spazi derivanti dall’emersione di apparati legati all’illegalità.

11,2 mld di euro oggi sono le entrate erariali derivanti dal settore con 732 mln di extra-gettito. Come emerge dal dossier della Camera dei deputati la raccolta ammonta a 136 mld di euro. Il tutto dovuto anche ad una maggior diffusione della rete internet che ha favorito il gioco online, con somme che arrivano a 73 mld di euro di raccolta, il triplo negli ultimi 6 anni.

Il tema del riciclaggio è uno degli aspetti maggiormente attenzionato nelle nostre azioni di controllo. Il settore dei giochi si presta alle attività di riciclaggio per la presenza di una ingente raccolta di denaro e per le tante possibilità di strumentazioni che consentono di realizzare riciclaggio. I meccanismi di stratificazione delle condotte permettono di nascondere la provenienza di denaro.

Tra i casi di illegalità si riscontrano le sale legali che operano anche in maniera illegale, mista. Poi c’è la presenza dei totem, apparecchi non autorizzati.

La Guardia di finanza adotta da tempo un approccio multidisciplinare e trasversale, per usare tutte le proprie potestà nell’individuare le condotte illecite nel sistema dei giochi. Ci concentriamo sul tema di pubblica sicurezza, antiriciclaggio e disposizioni fiscali di settore attraverso 4 linee di azione: controllo del territorio in collaborazione anche con il Copregi, implementando campagne ispettive per valorizzare le nostre banche dati e applicativi informatici. L’applicativo GARA ci consente di mappare i punti giochi e apparecchi dislocati e rilevare gli esercizi non controllati e dove sono installati apparecchi la cui raccolta è più bassa in proporzione al territorio di riferimento, un campanello di allarme di slot scollegate rispetto al collegamento che deve esserci con il totalizzatore di ADM.

Tra gennaio 2022 e dicembre 2023 abbiamo controllato oltre 4500 esercizi commerciali, 245 interventi sull’antiriciclaggio, 55 punti vendita non autorizzati, 561 tra totem e slot machine non a norma. Emesse sanzioni per 7,5 mln di euro.

Aspetto importante poi è il contrasto all’evasione fiscale. Facciamo controlli e verifiche fiscali e nell’ultimo triennio abbiamo constatato una base imponibile sui concorsi e scommesse per 1,5 mln di euro con pretesa erariale di 198 mln di euro.

ARTICOLO 13 – Nel decreto si parla dei punti vendita ricarica. Si stimano 55mila punti vendita ricarica oggetto di regolarizzazione.  14,5 mln di conti gioco sono aperti. La ricarica del conto gioco può essere effettuata esclusivamente dal titolare, quindi serve l’identificazione del richiedente da parte dell’esercente. E’ un obbligo indispensabile per evitare lacune normative che possano produrre usi illeciti del conto gioco.

I conti gioco possono essere ricaricati solo con strumenti e in modi tracciabili. Norma già in vigore che vale anche per i PVR. Si apre alla possibilità all’uso del contante nel limite di 100 euro la settimana: il PVR non è tenuto agli adempimenti antiriciclaggio, quindi sarebbe una modalità non tracciata. Se per un verso questi obblighi non sono stati previsti per i Pvr – considerato l’alto numero di presenza sul territorio – dall’altro verso occorreva prevedere una limitazione del quantum fosse possibile alimentare in contanti il conto gioco, restando salve tutte le altre modalità tracciabili. Ovviamente spetta al concessionario attivare una modalità per verificare che questa soglia non venga elusa e la disciplina non venga aggirata. Il concessionario deve quindi garantire le ricariche effettuate dai PVR. Queste disposizioni sono in linea con le norme antiriciclaggio, quindi tra chi opera sul territorio e chi online.

La finalità perseguita dal provvedimento garantisce trasparenza e deroga alla normativa antiriciclaggio, per questo è ampiamente condivisa dalla Guardia di Finanza. Resta ferma la necessità che il concessionario si organizzi nell’elaborare alert di rischio e verificare il lavoro dei punti vendita ricarica.

Questa norma promuove un virtuoso equilibrio tra l’esigenza di non gravare i PVR con eccessivi oneri ma garantire ugualmente la trasparenza del mercato e dei flussi movimentati nelle giocate.

Articolo 22 – Il riconoscimento del maggior coordinamento tra ADM e GDF si allinea con il protocollo firmato tra le due amministrazioni, il quale prevede una maggior collaborazione proprio nel controllo del settore giochi evitando duplicazioni dei lavori operativi.

Lo schema di decreto interviene su tematiche altamente delicate. La normativa si propone la salvaguardia di numerosi obiettivi, interessi eterogenei sui quali la GdF adotta un approccio multidisciplinare. La GdF ha consapevolezza dell’importanza della materia per cui continuerà ad offrire il proprio contributo per garantire legalità al settore e valorizzare il proprio contributo alle attività di controllo e prevenzione per scardinare l’intera filiera criminale.

Riguardando i requisiti richiesti ai concessionari ritengo che chi potrà partecipare alla gara avrà dei numeri per cui potrà costituire una buona barriera alle infiltrazioni. Il tema si pone a valle nel momento in cui il concessionario stipula contratti sul territorio e bisognerà capire il format messo in campo da ADM e che sarà lo schema usato tra PVR e concessionari. Tuttavia tra grandi concessionari e concessionari costituiti da piccole e medi e imprese non abbiamo evidenza che ci portino a sostenere che una struttura sia più permeabile alle infiltrazioni rispetto alle altre” ha concluso.

PressGiochi

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