Il decreto fiscale è diventato legge dopo una seconda lettura blindata e con il voto con fiducia del Senato (166 i sì). Nessuna modifica ulteriore, insomma, rispetto a quelle introdotte
Il decreto fiscale è diventato legge dopo una seconda lettura blindata e con il voto con fiducia del Senato (166 i sì). Nessuna modifica ulteriore, insomma, rispetto a quelle introdotte nel passaggio alla Camera. Nel provvedimento sono contenute le norme relative all’aumento del Preu su slot e Vlt, l’istituzione del Registro unico degli operatori, nuove senzioni per gli operatori non in regola con il pagamento delle tasse, nuove azioni contro il gioco illegale e contro gli operatori privi di concessione ministeriale.
Di seguito:
– aumentando i costi, si prorogano le concessioni per Bingo e scommesse, rinviando di nuovo i bandi di gara in attesa che lo Stato possa trovare un compromesso con le Regioni, le quali negli anni hanno varato leggi che di fatto vietano la distribuzione dei negozi di gioco;
– proroga il termine a partire dal quale non è più possibile rilasciare nulla osta per gli apparecchi amusement with prizes – AWP di “vecchia generazione”, fissandolo al nono mese successivo alla data di pubblicazione del decreto ministeriale recante le regole tecniche di produzione dei nuovi apparecchi, che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto (cd. AWPR). Il termine ultimo per la dismissione degli apparecchi AWP è invece prorogato al dodicesimo mese successivo alla data di pubblicazione del medesimo decreto.
– incrementa, dal 10 febbraio 2020, la misura del prelievo erariale unico (PREU) sugli apparecchi da intrattenimento, fissate rispettivamente al 23 per cento per le new slot e al 9 per cento per le videolottery. (norma poi modificata già dalla legge di Bilancio 2020, ndr).
– viene istituito il Registro unico degli operatori del gioco pubblico, al fine di contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore e la diffusione del gioco illegale. Dal 1° gennaio 2020 tutti gli operatori che offrono giochi dovranno essere iscritti;
– al fine di rendere maggiormente tracciabili i flussi di pagamento, le società emittenti carte di credito, gli operatori bancari, finanziari e postali non possono procedere al trasferimento di denaro a favore di soggetti che offrono nel territorio dello Stato giochi e scommesse senza la concessione rilasciata da ADM;
– entrano in campo gli agenti sotto copertura. Dipendenti di ADM e delle Forze dell’ordine che avranno una disponibilità di 100mila euro per giocare e verificare l’esistenza di pratiche illegali;
– si dispone la chiusura dei punti vendita qualora il proprietario risulti debitore d’imposta unica, in base ad una sentenza, anche non definitiva. Non potranno gestire esercizi legati al gioco, invece, tutti quegli operatori economici che hanno commesso violazioni agli obblighi di pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali.
PressGiochi