In Aula al Senato, durante la discussione sul Decreto Sostegni, è intervenuto il Senatore Andrea De Bertoldi, che ha parlato anche della situazione critica che interessa il settore del gioco d’azzardo legale.
In Aula al Senato, durante la discussione sul Decreto Sostegni, è intervenuto il Senatore Andrea De Bertoldi, che ha parlato anche della situazione critica che interessa il settore del gioco d’azzardo legale.
Il Senatore ha spiegato: “Signor Presidente, ringrazio il Governo se ci darà un minimo di attenzione.
Inizio il mio intervento cercando di capire la ragione per la quale siamo arrivati all’ennesimo decreto indennizzi, sostegni o ristori: cambiamo il nome, ma non deve cambiare purtroppo la sostanza. Infatti, prima di giudicare e di commentare, siamo abituati a valutare le ragioni che stanno alla base di un provvedimento. Se siamo qui a dover parlare ancora una volta di un decreto sostegni (in questo caso), la motivazione principale allora sta certamente nella pandemia, ma soprattutto nelle risposte sbagliate, cari colleghi, che la maggioranza e i Governi ad essa hanno dato e stanno dando. Il termine che non mi piace è il cosiddetto lockdown e penso a quei lockdown eccessivi, che credo di poter definire Merkel-Macron, perché ormai purtroppo c’è un pensiero unico in Europa: se lo dice la Merkel e lo dice Macron, allora è verità. Peccato però, cari colleghi, che innanzitutto non abbiamo le disponibilità finanziarie di Macron, tantomeno quelle della Merkel. Non siamo coloro che hanno potuto dare indennizzi del 60-70 per cento a quelle partite IVA che avete fatto e state facendo soffrire. Noi siamo quelli – non dimentichiamolo – che hanno dato complessivamente alle partite IVA e alle aziende poco meno del 6 per cento delle perdite. Non dimentichiamolo mai: non il 60 o il 70, ma poco meno del 6 per cento, con tutti i decreti-legge.
Con questo decreto sostegni ci apprestiamo a dare 11 miliardi di euro, che, a fronte agli oltre 400 miliardi di perdite stimati dalla CGIA di Mestre, che ho ridotto per semplicità, rappresentano di fatto il 3 per cento. Questi sono i numeri veri. Ecco perché la verità Merkel-Macron non si può tradurre in verità in Italia e comunque in verità assoluta. Basterebbe guardarsi intorno, avere il coraggio e l’umiltà di riconoscere i propri errori, signori del Governo; riconoscere i propri errori e non essere cocciuti, insistere, come state insistendo, in questa logica. Penso anche al coprifuoco: non volete ammettere di aver sbagliato. Voi, signor Ministro, signori Sottosegretari, non volete ammettere che il coprifuoco è un assurdo, come lo è perseverare nei due o tre lockdown che avete fatto.
Guardiamo ad altri Paesi, come la Russia, che ha evitato il lockdown di autunno e non è messa peggio di noi, tutt’altro. Ma guardiamo più vicino: Stoccolma, una città metropolitana ed europea, che addirittura non ha fatto lockdown, ha tuttavia dati molto migliori dei nostri. Guardiamo Madrid – questa è politica – dove vi è stata la vittoria dei popolari anti lockdown sulla sinistra socialista spagnola al Governo, che con il lockdown voleva rovinare anche Madrid. I popolari hanno avuto il coraggio di dire di no e Madrid ha risposto con un’economia più fiorente e con una sanità migliore della nostra. Amici del Governo, anche se siete impegnati al telefono, una volta tanto ascoltate quello che vi dice l’opposizione: non siate così supponenti e non ritenetevi così importanti. L’arroganza non paga e non vi pagherà: se ammetteste i vostri sbagli, qualche volta, sarebbe un bene per voi in primis e per il Paese, ricordiamolo.
Quali sono state le risposte che avete dato, cari colleghi? Quali sono le risposte insite nel decreto che stiamo analizzando? Forse la risposta è il condono diseducativo ex articolo 4, che non serve a nessuno? Un condono fino a 5mila euro e con limiti di reddito, infatti, serve solamente a un piccolo sfoltimento del magazzino fiscale dell’Agenzia di riscossione e poco più. Come dicevo, si tratta di un condono diseducativo, come sappiamo tutti, i condoni lo sono sempre, mentre anche su questo avreste potuto ascoltare le proposte di Fratelli d’Italia, che ha detto no al condono e sì a un’attiva politica fiscale di massa.
Abbiamo tre strumenti da utilizzare: il ravvedimento operoso, l’adesione e la conciliazione giudiziale. Avremmo potuto dire ai cittadini: ”Regolarizzate le vostre posizioni fiscali, pagate il 100% delle imposte e vi abboniamo le sanzioni e vi raddoppiamo la rateizzazione da 48 mesi a 8 anni”. Questa sarebbe stata una politica educativa, utile a tutti i cittadini e a tutte le imprese, non come la buffonata dell’articolo 4; avrebbe permesso ai cittadini di mettersi in regola con il fisco, nel tempo giusto e senza essere gravati da sanzioni. Per questo dico che siamo un’opposizione costruttiva e perché abbiamo l’onore di poter dire che vi portiamo su un piatto d’argento proposte che potreste fare vostre e che invece, per il fatto che provengono dall’opposizione, vi guardate bene anche solo dal considerare.
Altre le risposte che avete dato sui cui contenuti non ci avete ascoltato. Non si potevano utilizzare i 5 miliardi del cashback o il denaro impiegato nella lotteria degli scontrini per indennizzare le nostre partite IVA, ossia quei lavoratori, quei bar, quei pubblici esercizi o quei lavoratori autonomi che di fatto stanno patendo da soli tutta la crisi generata dalla pandemia? Non si poteva magari evitare, con la proroga continua degli sfratti, di addossare ai piccoli proprietari il ruolo di welfare che spetta allo Stato? Perché oggi il cittadino, che magari ha un paio di appartamenti sui quali vive, comprati con la propria liquidazione o i propri risparmi, di fatto deve mantenere persone che, grazie al blocco degli sfratti, vi rimangono, svolgendo così una funzione di welfare che – ribadisco – non gli spetta, ma è dello Stato?
Voglio pensare poi anche alle risposte che non avete dato in questo decreto-legge e che continuate a non dare. Continuate a far brindare le mafie, cari colleghi. Le sale giochi sono chiuse, come pure il gioco legale, mentre le bische clandestine proliferano e brindano a champagne, perché hanno triplicato e quadruplicato i fatturati. Le casse dello Stato, cari colleghi, nel 2020 hanno perso sei miliardi, che, lasciando lavorare il gioco legale anziché le mafie, avreste potuto dare ai baristi, ai ristoratori o alle piccole imprese tanto gravate dalla situazione. Sono tante quindi le critiche che potremmo muovere a questo decreto.
Naturalmente le risposte di Fratelli d’Italia, come ho detto, sono tante. Alcune le ho citate. Ricordo anche il tema della liquidità: visto che tutti sapevamo di non avere i mezzi della Francia e della Germania per dare indennizzi adeguati alle imprese, si doveva intervenire di più sul fronte della liquidità e quindi utilizzare la leva finanziaria che permette chiaramente di moltiplicare per sei, sette e otto le garanzie, dando liquidità alle imprese. Questo si doveva fare: dite che lo farete con il decreto sostegni-bis. Come sempre, dobbiamo attendere fiduciosi, salvo poi purtroppo rimanere delusi, come accade spesso, da quello che andrete a proporci la prossima volta. Concludo, però, con una nota positiva e un ringraziamento a quei colleghi trasversali della politica, dal Partito Democratico alla Lega, che hanno voluto supportare una battaglia che stiamo conducendo da circa due anni sul differimento termini dei professionisti. Riconosciamo alle Commissioni riunite di averci approvato un emendamento importantissimo per i professionisti italiani, che finalmente – per ora per la materia Covid, ma sono certo che, assieme a voi, arriveremo ad approvare nelle prossime settimane il disegno di legge che è da oltre un anno in lavorazione in Commissione – hanno il diritto di potersi ammalare senza dover pagare le sanzioni. Avranno quindi il diritto di essere parificati agli altri lavoratori e agli altri cittadini.
Concludo con una nota di speranza, dopo le critiche doverose per quanto non c’era e non c’è stato nel vostro decreto. Su questo tema, in Commissione tra partiti abbiamo saputo lavorare assieme e dovremmo imparare da questo, perché – ribadisco – quando si lavora assieme, quando si sanno accettare le proposte e le idee dell’opposizione, ne guadagniamo tutti, ma soprattutto il Paese. Non è utile giocare sporco; non è utile volersi arrogare solamente i meriti; bisogna condividerli, ma assieme arrivare al traguardo, che serve al nostro Paese per uscire dalla negatività e dalla crisi nella quale, purtroppo, si trova”.
PressGiochi
Fonte immagine: https://www.lavocedelpatriota.it
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