Il mitico 13, da sempre grande sogno degli italiani, resta sinonimo di vincita eccezionale
Il numero 13 in ambito calcistico ha sempre avuto un significato particolare che forse solo il 10 ha saputo eguagliare nell’immaginario collettivo. Comunemente considerato un numero non propriamente fortunato, dal 21 gennaio 1951 cambiò completamente prospettiva grazie al Totocalcio diventando in breve tempo il sogno di un intero paese alle prese con la ricostruzione fisica e morale del dopoguerra.
Il gioco più iconico del mondo calcistico, in realtà, nacque due anni prima grazie all’intuizione di tre giornalisti Massimo Della Pergola, Fabio Jagher e Geo Molo, padri fondatori della Sisal: il primo, durante il suo espatrio in Svizzera infatti, iniziò a pensare a un gioco che potesse finanziare lo sport italiano, idea che fu perfezionata grazie ai due colleghi.
Il Totocalcio partì ufficialmente il 5 maggio 1946, con l’obiettivo di finanziare la ricostruzione degli stadi distrutti durante il conflitto mondiale. Inizialmente per vincere era sufficiente pronosticare 12 risultati esatti, ma è con il famoso 13, introdotto cinque anni più tardi che la schedina diventa un fenomeno sociale, parte integrante della vita di milioni di italiani che al sabato si recano nelle ricevitorie per sfidare la fortuna pronosticando l’esito delle partite di calcio, dando vita ad un momento di condivisione unico che si tramanderà di generazione in generazione per decenni.
Un sogno che è pronto a rivivere in una veste tutta nuova a partire dal 4 gennaio quando il nuovo Totocalcio prenderà il via in concomitanza con la seconda giornata di ritorno della Serie A. La dinamica di base, il famoso 1X2, rimane invariata, ciò che cambia radicalmente sono le formule di gioco a disposizione dei giocatori: dal prossimo concorso, infatti, si potrà decidere di vincere indovinando 3, 5, 7, 9, 11 o 13 partite. Di queste, alcune saranno obbligatorie e altre opzionali: una nuova metodologia che punta non solo ad attrarre i giocatori storici, ma anche avventori più giovani rendendo il gioco più emozionante e facile, sia in ricevitoria che sul sito sisal.it. Ad ogni tipologia di vincita corrisponderà un Jackpot differente proporzionato alla formula prescelta al momento della giocata. Tutte le importanti novità del Totocalcio puntano a un rilancio completo del gioco, che si presenterà con una veste grafica rinnovata per nuove emozionanti domeniche di passione.
Massimo Temperelli, Managing Director Betting di Sisal, commenta il rinnovamento del più longevo concorso a pronostico italiano: “Nonostante la fortissima concorrenza dei giochi sportivi, il Totocalcio ha resistito al passare del tempo e oggi è pronto a far rinnamorare gli italiani con una nuova formula”. Del resto, il Totocalcio continua a offrire l’opportunità, investendo importi molto bassi, di sperare di vincere premi da centinaia di migliaia di euro: “Fare tredici è un’affermazione entrata a far parte del nostro lessico e giocare la schedina è una tradizione per gli affezionati del Totocalcio, che in ricevitoria mettono in scena dei veri e propri riti. Una volta il Totocalcio era l’unico gioco legato al calcio, oggi compete soprattutto con le scommesse ed ha un mercato di nicchia, legato alla tradizione. Nonostante questo è uno dei marchi più riconosciuti e oggi, con le nuove modalità che lo rendono più semplice e coinvolgente, chissà, magari riuscirà a conquistare anche il pubblico più giovane, che della schedina ha solo sentito parlare ma con cui non si è mai cimentato” conclude Temperelli.
I numeri del Totocalcio
La prima schedina in assoluto, risalente al 5 maggio 1946, aveva un costo di 30 lire a colonna e in tutto prevedeva 12 partite (il 13 sarebbe arrivato solo due anni più tardi, col passaggio a Monopolio di Stato). Il vincitore fu Emilio Biasotti, che portò a casa 426.826 lire
Le vincite milionarie arrivarono all’ottava schedina: un uomo disoccupato di Genoa e una casalinga che abitava a Bologna vinsero 1.696.000 lire ciascuno. Curiosa la storia di Pietro Aleotti: originario di Treviso, nel 1947 vinse 64 milioni di lire ma non si accorse di aver fatto 12. Per sua fortuna, all’epoca era possibile apporre il proprio nome sulla schedina attraverso un’apposita casella, e in questo modo si è potuto risalire al (doppiamente) fortunato vincitore.
Nei primi due anni di vita del concorso sono state stampate e lanciate più di due miliardi e mezzo di schede.
A Pasqua del 1975 il vincitore incassa 870.000.000 di lire; dieci anni dopo, nel 1986 il tredici supera il miliardo, pagando 1.730.236.670 lire.
I record di montepremi vennero stabiliti negli anni ’90. Il 7 novembre 1993 resta ancora oggi una data storica per il Totocalcio: in quel giorno infatti venne giocato il concorso che valse la più alta vincita di sempre della storia di questo gioco. In quel giorno di novembre di quasi trent’anni fa, infatti, vennero realizzati solamente tre 13 che valsero ciascuno circa 5 miliardi di lire. In una ricevitoria di Crema venne giocato un sistema vincente che fruttò 5.549.756.245 di lire, vincita record di sempre per il Totocalcio
Per quanto riguarda invece il montepremi più alto di sempre, quest’ultimo è stato registrato un mese più tardi rispetto alla vincita più alta: per il concorso n. 17 del 5 dicembre 1993, infatti, si è arrivati fino alla cifra record di 34.470.967.370 lire, che però vennero divise tra 1.472 tredici e quindi non fruttarono molto, ai vari vincitori (che comunque intascarono circa 12 milioni di lire a testa).
PressGiochi
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