Oggi, 14 luglio è entrato ufficialmente in vigore il decreto Dignità, primo atto normativo di peso del governo Lega-M5s pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno precedente. Dopo le ultime correzioni
Oggi, 14 luglio è entrato ufficialmente in vigore il decreto Dignità, primo atto normativo di peso del governo Lega-M5s pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno precedente. Dopo le ultime correzioni e i “puntini sulle i” fatti mettere dalla Ragioneria dello Stato, che ha svelato per altro un effetto di crescita delle persone che rischiano di restare a casa con la stretta sui contratti a termine, le modifiche di fatto al Jobs act targato Renzi-Poletti entrano in vigore, in attesa delle possibili modifiche durante l’iter parlamentare di conversione in legge.
Ma soprattutto: Stop alla pubblicità e alla sponsorizzazioni per il gioco d’azzardo. Per come è confezionato oggi il decreto, non vedremo più gli spot sul lotto, sulle scommesse sportive, i gratta e vince, le slot o i giochi e casinò online e via dicendo: un modo per far sì che si diffondano il meno possibile le ludopatie, a detta del M5S.
Per le casse dello Stato si stima un ammanco totale che va dai 147 milioni del 2019 ai 198 degli anni successivi.
Per coprire (in abbondanza) queste necessità, si prevede un aumento del prelievo erariale sulle slot: lo 0,25% dal prossimo settembre, uno 0,25% aggiuntivo dal prossimo maggio. Alla fine, il Prew sarà al 19,5% per le Awp (le new slot) e al 6,5% per le videolotteries.
Pesanti le critiche dell’opposizione. Da Forza Italia, Silvio Berlusconi che ha dichiarato: “Ci sono provvedimenti dannosi sia per le aziende sia per i lavoratori”. “Con questo provvedimento i Cinque Stelle confermano non solo di essere del tutto inadatti e incapaci di governare, ma anche di essere prigionieri delle vecchie ideologie della sinistra, che anche la sinistra ha ormai abbandonato. Quindi di tutto l’Italia avrebbe bisogno meno che di politiche veterocomuniste, pauperiste, giustizialiste, illiberali, che già stanno dando effetti preoccupanti”.
Al Pd, Paolo Gentiloni ha definito il decreto fatto di tanta propaganda e poca dignità affermando “Migliaia di lavoratori a termine passeranno da precari a disoccupati. E la chiamano dignità”. Stesso punto di vista del segretario del PD Maurizio Martina: “80mila posti di lavoro in meno in 10 anni. Sono quelli che prevede la relazione del decreto dignità. Ma non doveva essere la Waterloo del precariato? Il problema del lavoro non si risolve distruggendolo”.
Anche Lorenzo Cesa dell’Udc è intervenuto nel dibattito affermando: “Siamo al Paradosso. La stessa relazione tecnica del decreto dignità ad ammettere che 80mila contratti rischiano di diventare fumo”.
Ecco il testo dell’art. 9 recante Misure per il contrasto della ludopatia:
Art. 9
Divieto di pubblicita’ giochi e scommesse
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