Da Bruxelles richiesta correttiva da 3,4 miliardi, tra le ipotesi tassare le sale giochi

Tassare le sale giochi per evitare un aumento su benzina e tabacchi. Secondo rumors è questa l’ipotesi a cui sta lavorando il Governo per trovare la quadra sulla manovra da 3,4 miliardi alla luce della richiesta di Bruxelles sulla correzione dei conti pubblici, allontanando così il rischio di una procedura d’infrazione. 

Al momento la correzione sarà composta per un terzo da tagli di spesa (circa 8-900 milioni) e per i restanti 2,5 miliardi da aumenti delle entrate. 

“Il piano del governo – scrive Repubblica – prevede di introdurre una tassa secca sui circa 96mila punti vendita (69mila bar e tabacchi e 29.600 sale di vario genere dedicate al gioco d’azzardo). La mossa, che potrebbe fornire un gettito consistente, tirerebbe fuori anche il governo dalla impasse sulla riforma dei giochi: l’intervento doveva infatti essere inserito nella legge di Bilancio 2017, poi nel Milleproroghe e infine in altri provvedimenti, ma è costantemente slittato. In realtà per un contrasto tra gli enti locali, che vogliono inserire una sorta di zone no-slot in prossimità di scuole e altri punti sensibili, e il governo che ha approntato un piano di riduzione del 30 per cento delle macchinette in modo omogeno sul territorio”.

Sempre secondo quanto ricostruisce Repubblica, il decreto con la tassa speciale sulle sale gioco dovrebbe essere varato, nelle intenzioni del Governo, ad aprile, in prossimità del varo del Def. “Tuttavia già dai prossimi giorni, e prima del 22 febbraio, data di pubblicazione del rapporto sul debito dell’Italia e data ultimativa espressa da Bruxelles per il varo di una parte della manovra-bis, il Tesoro invierà alla Commissione una bozza del provvedimento, con l’indicazione dei titoli delle misure e dell’entità dei singoli interventi”, si legge.

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