Da oggi tornano le zone rosse e arancioni nelle regioni italiane, dopo i tre giorni di restrizioni al massimo livello con qualche deroga durante le festività pasquali. Nonostante l’ultimo decreto
Da oggi tornano le zone rosse e arancioni nelle regioni italiane, dopo i tre giorni di restrizioni al massimo livello con qualche deroga durante le festività pasquali. Nonostante l’ultimo decreto legge anti-Covid non preveda zone gialle, equiparandole alle arancioni, fino al 30 aprile non è escluso che possa arrivare un allentamento delle misure nell’ultima decade del mese e, di conseguenza, alle riaperture di alcune attività.
Sperano bar, ristoranti, cinema e teatri, ma anche parrucchieri e centri estetici, per adesso chiusi in zona rossa, palestre, piscine ma anche sale giochi e scommesse.
Già questa settimana si inizierà a parlare della possibile ripartenza di alcune attività già ad aprile. “Fornire prospettive a quei settori chiusi valutando aperture subito dopo il 20 aprile, nel caso di un miglioramento dei dati epidemiologici, per poi permettere da maggio la ripartenza di attività in stand-by da troppo tempo come le palestre”. E’ la sintesi della posizione delle Regioni che giovedì incontreranno il premier Mario Draghi in merito ai fondi Recovery e che nella stessa giornata si confronteranno col governo nella Stato-Regioni.
Si era parlato di una convocazione della cabina di regia in settimana ma palazzo Chigi chiarisce: «La cabina di regia non è stata al momento convocata per la valutazione di possibili aperture né sono state definite date . Per quanto attiene il quadro epidemiologico, sottolineano le stesse fonti, esso è costantemente monitorato»
La speranza è che il Governo ricordi che sale giochi, sale scommesse e bingo sono chiusi da più tempo esattamente come le palestre quindi sono le attività che sono state più penalizzate durante la pandemia.
La speranza è che questo messaggio venga portato forte anche in Parlamento dalle associazioni di categoria (Sapar, Acadi e Egp) che verranno audite in Sanato proprio giovedì prossimo.
Stefano Bonaccini parla di “parziali” riaperture nelle zone dove si riscontra un calo dei contagi. Il presidente della regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni rileva che “il picco della curva in Emilia-Romagna sta scendendo” cosi’ come in diverse altre regioni: “Non siamo fuori dalla pandemia, quindi ci vuole molta prudenza – evidenzia Bonaccini – ma e’ evidente che se il calo dei contagi continuerà ad esserci, si potrà col Governo ragionare per parziali aperture di alcune attività”.
Anche il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, propone di affidare alla cabina di regia l’allentamento delle restrizioni laddove ci fossero dei miglioramenti “lo ritengo un atteggiamento molto positivo. E’ la posizione che hanno tenuto gran parte dei territori”. Per Fedriga “se ci sono aree di basso contagio, perche’ non devono andare in giallo? E’ chiaro che se uno ha i numeri da rosso o arancione e’ diverso. Non mi pare una cosa straordinaria. Credo sia l’unico metodo per evitare che le regole vengano ignorate”.
Il sottosegretario al ministero della Salute, Pierpaolo Sileri, sostiene che “i dati miglioreranno nelle prossime settimane” e che “è difficile stabilire data esatta”, ma ribadisce che “per ora rimane la cancellazione delle zone gialle fino al 30 aprile, realisticamente credo che la possibilità di riaperture sara’ dopo il 30 aprile”.
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