Pandemia e lockdown hanno avuto ripercussioni importanti sul modo di vivere di ognuno di noi. Non soltanto restrizioni alla mobilità, ma anche importanti difficoltà economiche hanno inciso sulle scelte e
Pandemia e lockdown hanno avuto ripercussioni importanti sul modo di vivere di ognuno di noi. Non soltanto restrizioni alla mobilità, ma anche importanti difficoltà economiche hanno inciso sulle scelte e sui consumi della gente. Ma come sono cambiate le abitudini degli italiani e quali sono le tipologie di intrattenimento che ne hanno risentito di più?
Gioco e scommesse in calo
Il gioco è uno dei comparti che ha registrato il calo maggiore: parliamo del 45% di spesa in meno. In Italia, le aree in cui si è speso meno sono il Nord-est e il Mezzogiorno, con poco meno di 2 euro per famiglia. Tra i consumi medi delle famiglie italiane gioco e scommesse si trovano attualmente al 124° posto su 153 voci di spesa. Per chi fosse interessato esistono alcuni portali che pubblicano recensioni e confronti tra le varie quote dei casinò legali e certificati, oltre a fornire informazioni valide in grado di aiutare l’utente nella scelta dei migliori operatori in circolazione. Tutte le informazioni messe a disposizione sono orientate a garantire agli utenti la possibilità di giocare in assoluta sicurezza.
Ma quali sono le famiglie che giocano di più? Come riporta il quotidiano “La Repubblica”, in base ai dati Istat, la spesa mensile media per nucleo familiare è passata dai 3,91 euro del 2019 ai 2,12 euro del 2020. Inoltre, è stata smentita la convinzione che a giocare di più siano le persone con titoli di studio bassi.
Calano cinema, teatri, giornali e riviste. In crescita streaming e siti di news
È interessante confrontare i dati relativi al gioco con quelli delle altre attività ricreative. Tutte hanno risentito fortemente delle restrizioni governative, ma alcune hanno sofferto più di altre. L’Istat sottolinea come le famiglie italiane abbiano speso 10,9 euro al mese per i servizi culturali, contro i 18 del 2018. I più penalizzati sono stati cinema e teatri, con una spesa media di 1,7 euro. Anche giornali e riviste hanno fatto registrare un lieve calo: 4,3 euro per famiglia, ovvero 1 euro in meno rispetto al 2019. Discorso diverso per i siti di news, che hanno mantenuto stabile la propria audience rispetto al 2020 e il trend in crescita, passando dai 38,1 milioni di visitatori unici di marzo 2020 ai 38,2 milioni di marzo 2021.
Altri settori in forte crescita sono stati quelli dello streaming e della tv, che hanno registrato un +50% rispetto al periodo pre Covid. Il 48% degli italiani ha infatti dichiarato di essersi abbonato ad almeno un servizio di streaming, e ben il 78% di voler continuare a svolgere più attività online anche post Covid (dati Amdocs). Fra le performance, Sky Italia ha registrato un +32% e PrimeVideo +310%, secondo i dati Comscore.
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