«È giusto togliere l’offerta del gioco d’azzardo. Ma se lo si fa, occorre farlo bene». Ad affermarlo sono gli esponenti dell’associazione di giocatori anonimi Dickens di Bologna, che sostiene le
«È giusto togliere l’offerta del gioco d’azzardo. Ma se lo si fa, occorre farlo bene».
Ad affermarlo sono gli esponenti dell’associazione di giocatori anonimi Dickens di Bologna, che sostiene le persone e le famiglie incappate nel dramma del gioco compulsivo.
«Continuano ad essere venduti i gratta e vinci. Delle tabaccherie mi hanno detto di averli già finiti e di stare attendendo i rifornimenti e in edicola ho visto un signore acquistarne quattro in un colpo solo». Probabilmente i gratta e vinci, che non sono stati vietati nella direttiva di ADM del 21 marzo, vengono considerati beni d’asporto, per cui non è necessario rimanere all’interno del negozio. «Non credo però che dall’Agenzia ci sia stata tutta questa lungimiranza», constatano.
«Il vero dipendente trova sempre il modo di giocare». La prospettiva va ai campi sterminati, e incontrollati, del gioco online. «Il punto è che la preoccupazione ora cadrà tutta sulle famiglie». La paura di uscire di casa non può niente: «L’adrenalina è superiore a ogni cosa. Solo dopo arrivano i crolli, quando il danno è già fatto, con l’ansia e la depressione».
Per Marenza De Michele, psicologa specializzata anche nel campo delle ludopatia, “i ludopatici troveranno sempre una via per soddisfare la propria dipendenza. I più anziani si concentrano tradizionalmente su gratta e vinci, chi potrà si sposterà invece sul web».
PressGiochi