Si rincorrono, in piena emergenza sanitaria contro il Coronavirus e nonostante le disposizioni già adottate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le amministrazioni comunali che firmano ordinanze per vietare del
Si rincorrono, in piena emergenza sanitaria contro il Coronavirus e nonostante le disposizioni già adottate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le amministrazioni comunali che firmano ordinanze per vietare del tutto le attività di gioco sul proprio territorio e vietare inutili aggregazioni di persone negli esercizi rimasti aperti.
Accade anche a Cremona, dove il sindaco Gianluca Galimberti ha firmato un’ordinanza: “Il Governo aveva già sospeso l’attività di sale gioco, sale scommesse e bingo su tutto il territorio nazionale, ma nelle attività miste (bar e tabaccai per esempio) alcuni si recavano ancora per comprare il Gratta e vinci o giocare alle macchinette. Da oggi non possono più farlo: il gioco non è un motivo di prima necessità, oltre comunque ad essere pericoloso se patologico”.
“Ho firmato un’ordinanza – ha aggiunto Galimberti – che impone a bar e tabaccai di svolgere esclusivamente le attività consentite dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di sospendere immediatamente tutte le tipologie di gioco che prevedono vincite in denaro, come slot, Gratta e vinci, 10 e Lotto”.
Il mancato rispetto di quanto previsto dall’ordinanza, salvo che il fatto non costituisca reato più grave, è punito ai sensi dell’art. 60 del Codice Penale (Inosservanza provvedimenti dell’Autorità). Gli agenti della Polizia Locale e tutte le Forze di Polizia sono incaricati di sorvegliare l’applicazione di tale provvedimento. Come chiarito nell’ordinanza, nelle disposizioni del D.P.C.M. dell’11 marzo non è prevista in alcun modo la possibilità di consentire le attività di gioco lecito.
Inoltre l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con direttiva inviata del 12 marzo e indirizzata a tutti i concessionari del gioco pubblico, alle rivendite di generi di monopolio (tabaccai), chiede il blocco delle slot machine e agli esercenti la disattivazione di monitor e televisori per impedire la permanenza degli avventori all’interno dei locali per l’attività di gioco.
“Sulla base di tali direttive – si legge in una nota del Comune -, considerato l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia in corso, è stata valutata la necessità di emanare questa ordinanza per contribuire alla più generale misura del diradamento dei contatti sociali in modo da contrastare al meglio la diffusione del virus”.
PressGiochi
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