All’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza hanno effettuato sette arresti, tra cui un ex consigliere comunale di Acri e alcuni imprenditori, indagati a vario titolo per associazione
All’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza hanno effettuato sette arresti, tra cui un ex consigliere comunale di Acri e alcuni imprenditori, indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, concussione, corruzione elettorale, usura, frode informatica e reati in materia di armi.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e sviluppate, congiuntamente, dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza e dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rende, hanno consentito di delineare l’assetto della cosca ad Acri, i cui appartenenti facevano pressioni e condizionavano l’attività del Dipartimento Agricoltura e Forestazione della Regione Calabria e del Comune di Acri per l’aggiudicazione di appalti pubblici nel settore della forestazione a favore di società di riferimento dello stesso sodalizio di ‘ndrangheta.
L’accusa ritiene che sia l’ “elemento di congiunzione tra l’associazione mafiosa e le istituzioni pubbliche, quali la Regione e gli Enti ad essa collegati ed il Comune di Acri” e “soggetto in grado di condizionare, grazie al rapporto collusivo instaurato con pubblici funzionari, le scelte amministrative degli Enti e di orientarne le procedure amministrative riguardanti gli appalti pubblici a favore di società o ‘cartelli’ di società facenti capo ad imprenditori organici alla cosca“.
Durante le indagini si è accertata anche, oltre ad una serie di estorsioni e reati di usura ai danni di imprenditori e commercianti, l’imposizione fatta per l’installazione nei loro locali di slot-machine e videopoker forniti da una società di riferimento della cosca.
PressGiochi