“Non dobbiamo guardare al problema del comparto apparecchi caso per caso ma dobbiamo guardare al disegno complessivo del Governo per quanto riguarda il settore giochi. Il Governo non ha apprezzato
“Non dobbiamo guardare al problema del comparto apparecchi caso per caso ma dobbiamo guardare al disegno complessivo del Governo per quanto riguarda il settore giochi. Il Governo non ha apprezzato che i concessionari non abbiano pagato completamente la tassa dei 500 mln – che in quanto legge di stato andava rispettata – così come voi non apprezzate oggi l’aumento del preu abbinato all’abbassamento del payout”.
Con queste parole il Sottosegretario all’economia con delega ai giochi PierPaolo Baretta è intervenuto alla conferenza organizzata dall’associazione Sapar dal titolo ‘Dalla stabilità all’instabilità del settore giochi: parliamone insieme”.
“La riorganizzazione del settore – ha continuato il sottosegretario – porterà uno stravolgimento della filiera. Ci sono troppi concessionari e troppi gestori. Non debbono necessariamente morire le aziende ma possono associarsi. La filiera deve rinnovarsi, modificandosi attraverso una riorganizzazione. Servono nuove forme di associazione e riorganizzazione. Questo è il punto di partenza della mia riflessione sul gioco pubblico.
Il ruolo dei gestori si può ripensare in maniera positiva solo se è chiaro questo punto di partenza. Sono assolutamente convinto che una risposta politica è quella di un contratto di filiera. Ci abbiamo ragionato a lungo in occasione della discussione sul tema dei 500 milioni che in quanto ‘equivoco’ abbiamo eliminato nella legge di stabilità.
Il contratto di filiera non può essere imposto, nel libero mercato, ma può essere suggerito e agevolato. E’ importante lavorare sul contratto di filiera e sulla riorganizzazione complessiva del settore nelle prossime settimane.
I gestori devono chiedersi come possono intervenire all’interno della nuova struttura del gioco che vede una trasformazione tecnologica delle macchine. Nel cambio delle nuove macchine, chi prima arriva meglio si troverà, e lo dico con convinzione perché in pochi mesi il produttore italiano dovrà dire le caratteristiche per le nuove macchine, questo per permettere all’operatore italiano di svolgere una funzione da protagonista. Nei prossimi mesi dovremmo lavorare sul contratto di filiera per arrivare anche ad una soluzione di un nuovo posizionamento della figura del gestore. Attualmente la filiera vive una serie di problemi che devono essere risolti.
In aprile ci sarà un appuntamento fondamentale, la conferenza Stato Regioni, nella quale il compito del Governo è quello di intervenire – in tempi brevi – sulla riorganizzazione del territorio. Con la legge di stabilità abbiamo fornito alcune indicazioni per la ricollocazione dell’offerta. Ma con le legislazioni regionali l’intenzione dello Stato è trovare una quadra. Dovremmo stabilire un criterio legato al rapporto tra popolazione e punti gioco presenti. Se trovassimo una soluzione di questo tipo, potremmo affrontare meglio la delicata questione delle distanze. Infine il problema degli orari andrà affrontata successivamente.
Deve esserci questa idea di fondo, di trasformazione della filiera anche in relazione al mercato.
Abbiamo coscienza del fatto che l’aumento del preu e la riduzione del payout avrebbero portato problemi per la filiera ma introdurre uno scarto temporale tra le due modifiche avrebbe creato delle criticità ancora più eccesive”.
“Stiamo iniziando a seguire i problemi della vostra associazione grazie alla collaborazione con Sapar. Sono scandalizzato – ha affermato Mauro Bussoni segretario Confesercenti – dell’atteggiamento del Governo e dell’opinione pubblica benpensante sul settore.
Storicamente le tabaccherie sono da sempre state le attività più sicure sul mercato. La politica non ha fatto altro che ridurre passo dopo passo gli aggi e i guadagni del settore. Un imprenditore deve operare solo se di fronte ha certezza normative con la tranquillità di guadagnare. Non è pensabile che il governo cambi di giorno in giorno le norme vigenti, senza pensare che lo Stato ha dai giochi entrate molto rilevanti. E’ inaccettabile che lo stato stabilisca delle norme e poi gli enti locali intervengano con attività proibizionistiche. E’ una attività economica che necessita chiarezza, regole chiare e libertà di impresa. La redditività dei gestori è un problema che va affrontato velocemente e la conferenza Stato regioni sarà un appuntamento importante”.
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