Ancora in diminuzione il numero delle controversie tributarie. Nel secondo trimestre 2019 i nuovi ricorsi sono 60.409, pari a -3,7% rispetto all’analogo periodo 2018. La diminuzione è ancora più marcata
Ancora in diminuzione il numero delle controversie tributarie. Nel secondo trimestre 2019 i nuovi ricorsi sono 60.409, pari a -3,7% rispetto all’analogo periodo 2018. La diminuzione è ancora più marcata su base annua. Infatti al 30 giugno le liti tributarie pendenti sono pari a 368.625, inferiori del 9,21% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno. Lo rende noto il ministero dell’Economia e delle Finanze.
Analizzando il contenzioso presso le Commissioni tributarie provinciali, sebbene il volume complessivo delle controversie fino a 50.000 euro è sostanzialmente analogo con quello registrato nel 2018, la distribuzione delle liti per ente impositore evidenzia differenze più significative: si riducono le liti attivate contro l’AE-Riscossione (-23,16%, pari a -1.568 ricorsi), l’Agenzia delle Entrate (-11,91%, pari a -1.483 ricorsi) e gli Altri Enti (-17,19%, pari a -1.281 ricorsi), mentre crescono i contenziosi in cui sono parte gli Enti territoriali (+28,87%, pari a +3.661 ricorsi) l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (+160,12%, pari a +522 ricorsi).
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con il 68,00%, il cui valore economico (pari a 69,70 mln) costituisce il 66,90% del valore complessivo delle controversie definite contro lo stesso Ente e si colloca così tra gli Enti impositori che registrano la percentuale più alta di esiti completamente favorevoli.
Presso le Commissioni tributarie regionali, invece, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli figura tra gli Enti impositori che registrano la maggior percentuale di successo delle cause, con il 54,55%, il cui valore economico è di 18,83 mln di euro, pari al 48,75% del valore complessivo degli appelli attivati contro lo stesso Ente.
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