Milano – Al tavolo dei Comuni e delle Regioni organizzato in occasione della Prima Conferenza Nazionale per la firma del Manifesto delle Regioni per il Contrasto al Gioco d’Azzardo promossa
Milano – Al tavolo dei Comuni e delle Regioni organizzato in occasione della Prima Conferenza Nazionale per la firma del Manifesto delle Regioni per il Contrasto al Gioco d’Azzardo promossa dalla Lombardia questa mattina hanno partecipato numerosi rappresentanti di Enti locali, oltre al Sottosegretario PierPaolo Baretta e al Governatore Roberto Maroni.
A firmare il Manifesto delle Regioni sono stati i governatori di Lombardia e Liguria Roberto Maroni e Giovanni Toti, il presidente della commissione politiche sociali della Basilicata Luigi Bradascio e l’assessore veneto Lanzarin.
Il manifesto propone limiti all’installazione e diffusione delle apparecchiature, criteri di localizzazione e orari di apertura per le sale gioco, limiti alla pubblicità al gioco e incentivi, anche fiscali, per gli esercenti che rinunciano nei loro locali a offrire slot machines, lotterie e videolotterie. Prevede, inoltre, un meccanismo regolamentato, tramite card, per accedere ai sistemi di gioco online.
“I problemi sul fronte del gioco patologico sono uguali ovunque- ha dichiarato Luigi Bradascio Presidente della IV Commissione Consiliare Politica Sociale della Regione Basilicata, – i dati che ho ascoltato oggi sono molto simili a quelli della Basilicata. L’analisi sociale è molto simile anche se da noi non c’è il benessere che c’è in Lombardia, il vero problema non sono le slot solamente, ma anche i Gratta e Vinci e le scommesse online, quindi non possiamo il dito verso un solo aspetto, perché potremmo perdere di vista la soluzione complessiva. Anche noi in Basilicata abbiamo adottato le famose distanze dei 500 metri, ma che senso ha mettere distanti le slot e vicini i tabacchi? Allontanare nelle periferie le slot comporta due rischi: peggiorare la situazione di degrado delle periferie e far aumentare il gioco illegale. Abbiamo uno Stato canaglia, che senso ha guadagnare da una cosa del genere? Che senso ha creare il problema per poi curarlo?”.
A prendere la parola anche l’Assessore ai Servizi Sociali della Regione Veneto Manuela Lanzarin: “Oggi è il primo step di un percorso che dobbiamo fare insieme, dobbiamo unirci come regioni per far arrivare al governo un’unica voce. Posso dire che in Veneto si lavora su questo fronte dal 2012 e con il Piano Sanitario 2012/2016 ci stiamo occupando di molte dipendenze legate al gioco, ad esempio con un focus sui giovani. Molto importante è la rete territoriale composta da comuni, regioni e associazioni per investire su prevenzione e sensibilizzazione, spero che parta da qui un coordinamento di enti locali che si faccia sentire”.
Presenta il Sottosegretario all’Economia con Delega ai Giochi Piepaolo Baretta che ha ricordato come questa di oggi sia un’occasione di dialogo utile. “Il governo in carica e prima ancora lo Stato, sta affrontando la materia con un approccio diverso da quello consolidato storicamente. Ad Agosto dello scorso anno il Consiglio dei Ministri, non ha impugnato la legge della Regione Lombardia perché ha scelto la via del dialogo. Sicuramente negli anni scorsi si è esagerato con l’offerta del gioco pensando di contrastare il mercato lecito, con il gioco lecito. La domanda che dobbiamo porci è se è possibile trovare un equilibrio tra lotta alla criminalità, ludopatia e incassi statali e sono convinto che sia possibile trovarlo, ad esempio riducendo l’offerta, tagliando il 30% delle slot, inasprendo le pene contro il gioco illegale; governare la distribuzione territoriale condividendo il problema con gli enti locali, e questo non significa togliere loro le competenze, infine aumentare energie e risorse a favore della salute pubblica. Su fronte del tema della pubblicità vorrei venisse intrapresa la scelta fatta con il tabacco di eliminarla. Il tema della formazione e delle risorse legate alla prevenzione sono fondamentali. Ci sono inoltre troppi concessionari e troppi gestori, bisogna riformare il settore. Entro Aprile va convocata la conferenza unificata per costruire insieme a enti e regioni le nuove modalità del gioco, propongo quattro piste di lavoro: -limitare il numero massimo di apparecchi, stabilendo che non siano visibili dall’esterno: – gestire i criteri di distribuzione territoriale; – gestire la trasformazione tecnologica,; – gestire le risorse di carattere sanitario e sociale”.
E’ intervenuto per la Regione Liguria il Presidente Giovanni Toti secondo il quale “il problema filosofico alla base è il libero arbitrio, bisogna trovare un criterio per fare delle regole comuni. Questo è un tema enorme che arriviamo ad affrontare tardi. In Liguria a fine Marzo avremo i primi dati anche se sappiamo già con certezza, che sono aumentate le persone che si rivolgono al SerT. Sinceramente non so dire quale potrà essere la soluzione ottimale, se fare un quartiere solo slot, mettere le distanze o altro, credo però che occorra un tavolo permanente unificato. La mia regione è pronta ad offrire un confronto con le altre regioni e con il Governo”.
A chiudere la giornata di lavori sul gioco d’azzardo il Presidente Roberto Maroni. “Oggi è una giornata importante- ha dichiarato- perché segna una sintesi. Noi ci abbiamo creduto e abbiamo il dovere di vedere tutte le questioni sul tavolo, fare business con il gioco e la tutela della popolazione. Come contemplare queste diverse esigenze? Noi vogliamo definire il limite, facendoci portavoce di chi non ha voce. E’ un tema delicato e oggi abbiamo raggiunto un obiettivo, creare una strategia insieme che non penalizzi nessuno né chi costruisce le macchine né chi gioca. Firmare il manifesto è importante perché unisce regioni diverse, è un’alleanza tra istituzioni, non è una battaglia politica, ma è una questione istituzionale. Noi siamo per il dialogo, abbiamo coinvolto 700 comuni in Lombardia, 258 associazioni, 300 scuole, 15 associazioni per la tutela del consumatore. Abbiamo una vasta alleanza: sfruttiamola per trovare una soluzione. Contesto fermamente l’azione di volantinaggio attuata questa mattina dall’associazione dei gestori Sapar che ci accusano di discriminare gli operatori. La regione esige rispetto; la regione, a differenza di quanto scritto nel volantino, non discrimina. Da oggi parte il dialogo, da oggi parte il confronto”.
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