24 Novembre 2024 - 00:38

Concessioni giochi online e Manovra 2023: ecco gli importi del contributo una tantum per ogni tipo di concessione

Attualmente sono attive nel gioco a distanza 93 concessioni: 34 sono state assegnate in esito alla gara svolta in attuazione della legge 7 luglio 2009, n. 88 e 59 concessioni

28 Novembre 2022

Attualmente sono attive nel gioco a distanza 93 concessioni: 34 sono state assegnate in esito alla gara svolta in attuazione della legge 7 luglio 2009, n. 88 e 59 concessioni in esito alla gara svolta in attuazione della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
La legge 88/2009, per l’acquisizione di concessioni di durata novennale, prevedeva un versamento una tantum pari a euro 360.000 (euro 300.000 più 20% IVA), cui aggiungere euro 60.000 (euro 50.000 più 20% IVA), per l’eventuale esercizio e raccolta anche del Bingo a distanza.
Delle 34 concessioni assegnate ai sensi della legge 88/2009: 21 concessioni hanno versato euro 360.000 e le altre 13 hanno versato euro 420.000 (euro 360.000 + euro 60.000).

 

Come riporta la relazione tecnica alla Manovra di bilancio 2023 che all’articolo 30 reca la Proroga della scadenza delle concessioni per l’esercizio e la raccolta di giochi pubblici, “L’importo dell’una tantum prevista dalla legge 208/2015 era pari a euro 200,000 (la legge non indicava l’aggiunta dell’IVA) e la durata delle concessioni era stabilita in sette anni. Sulla base dei dati citati, rivalutati in misura pari al 15 percento, si è provveduto a quantificare l’importo delle entrate previste per la proroga della scadenza delle concessioni per il gioco a distanza al 31 dicembre 2023”.

 

Ricordiamo che l’art. 30 della norma che oggi approda in Parlamento prevede:

  1. Per il perseguimento della garanzia del gettito erariale, di una effettiva ed adeguata riorganizzazione del
    settore delle reti di raccolta dei giochi pubblici, che assicura altresì la tutela della salute pubblica, nonché
    dell’esigenza di evoluzione delle pertinenti concessioni alle innovazioni tecnologiche quanto agli strumenti ed ambiti di raccolta, con particolare riferimento alle nuove forme di intrattenimento e sport, anche virtuali, sono prorogate a titolo oneroso fino al 31 dicembre 2023 le concessioni per la raccolta a distanza dei giochi pubblici, assegnate ai sensi degli articoli 24, comma 13, lettera a), della legge 7 luglio 2009, n. 88, e 1, comma 935, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, in scadenza al 31 dicembre 2022. Gli importi che conseguentemente i concessionari corrispondono sono calcolati alle medesime condizioni previste dalle convenzioni accessive alle predette concessioni e dalla normativa vigente; il corrispettivo una tantum, calcolato in proporzione alla durata della proroga, è maggiorato del 15 per cento rispetto alla previsione delle norme in vigore ed è versato in due rate di pari importo con scadenza, rispettivamente, al 15 gennaio e al 1° giugno dell’anno 2023.

 

La relazione illustrativa spiega che attualmente sono attive 93 concessioni per la raccolta del gioco a distanza: 34 concessioni sono state assegnate in esito alla gara pubblica svolta in ossequio alla previsione recata dall’articolo 24, comma 13, lettera a), della legge 7 luglio 2009 n 88 e 59 concessioni in esito alla gara svolta in attuazione dell’articolo 1 comma 935 della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
Tutte le concessioni scadranno il 31 dicembre 2022.
La proposta normativa ha la finalità di evitare che si interrompa l’attività di raccolta del gioco a distanza, con conseguente perdita dei flussi erariali e possibile incremento del mercato illegale presso cui si dirigerebbero i giocatori.
La proroga di un anno prevede il mantenimento delle medesime condizioni previste dalle vigenti convenzioni oltre il versamento di un contributo una tantum quantificato in misura pari al valore annuale di quanto già versato in occasione dell’assegnazione delle citate concessioni, aumentato del 15 per cento. La percentuale di riferimento è inoltre, in termini quantitativi, coerente con le variazioni relative all’Indice di prezzi al consumo per le famiglie di impiegati e operai stabilito dall’Istat. Ciò fa desumere quindi che ogni concessionario, per il contributo una tantum, si troverà a versare l’importo originariamente stabilito suddiviso per 9 (o 7 in funzione della tipologia) con un incremento del 15%.

 

PressGiochi

×