L’Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia UE Eleanor Sharpston ha formulato le sue conclusioni nel giudizio di rinvio pregiudiziale originato dalla causa instaurata da due aziende dell’arcipelago Stanley dinanzi
L’Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia UE Eleanor Sharpston ha formulato le sue conclusioni nel giudizio di rinvio pregiudiziale originato dalla causa instaurata da due aziende dell’arcipelago Stanley dinanzi al TAR Lazio e, in sede d’appello, al Consiglio di Stato, per la Concessione della gestione del gioco del Lotto rilasciata a Lottomatica.
La Stanley – fa sapere il gruppo inglese – aveva espresso dubbi sulla legittimità della procedura di gara, le cui caratteristiche hanno consentito a Lottomatica di aggiudicarsi la Concessione in splendida solitudine, data l’assenza di qualsiasi altro partecipante alla selezione.
Il carattere escludente delle clausole messe a presidio della Concessione ha impedito sia alla Stanley che ad ogni altro potenziale concorrente, anche solo di potersi avvicinare alla ricca torta, che da oltre 20 anni appare ritagliata “su misura” per lo stesso operatore.
Da qui il susseguirsi dei ricorsi fino al Consiglio di Stato, che su richiesta Stanley, ha ritenuto di rinviare gli atti alla Corte di Giustizia.
L’udienza di discussione si è svolta a Lussemburgo il 6 Giugno 2018 e la sentenza della Corte è prevista entro la fine dell’anno.
“Mi auguro che la sentenza rispecchi lei conclusioni dell’Avvocato Generale Eleanor Sharpston, che sono molto articolate e sottolineano come il Giudice nazionale, da un lato, debba sempre verificare che lo Stato Membro abbia dato la prova dei motivi imperativi di interesse generale che giustificano un modello restrittivo come una concessione esclusiva e, dall’altro, debba in ogni caso svolgere un rigoroso test di proporzionalità. Dubito che questi test sarebbero superati di fronte al Giudice del rinvio o di fronte a qualsiasi altro giudice come tribunali del riesame, giudici del dibattimento, etc.” – ha commentato ieri Giovanni Garrisi, CEO del gruppo Stanley – che poi ha aggiunto: “Le Autorità italiane e i poteri forti dei grandi operatori dovrebbero finalmente accettare il giudicato della Corte di Giustizia nelle cause che hanno riguardato il mancato accesso di Stanley al sistema. Non trovare una soluzione per un ingresso equo di Stanley nel sistema concessorio delle scommesse e dei giochi genera mostri e contraddizioni che rendono il sistema instabile”.
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