19 Gennaio 2025 - 06:03

Competizioni videoludiche: anche la Comm. Pol. Ue del Senato dà parere non ostativo

Anche la Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato ha dato il parere non ostativo al ddl recante Regolamentazione delle competizioni videoludiche. Di seguito il parere trasmesso alla Commissione Cultura del

28 Marzo 2024

Anche la Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato ha dato il parere non ostativo al ddl recante Regolamentazione delle competizioni videoludiche.

Di seguito il parere trasmesso alla Commissione Cultura del Senato, dove il termine per gli emendamenti è fissato la prossima settimana.

La 4a Commissione permanente,

esaminato il provvedimento in titolo, recante la regolamentazione delle competizioni videoludiche;

considerato che esso risponde alle evoluzioni dell’innovazione tecnologica e della sempre più ampia connettività alla rete internet, che hanno determinato negli ultimi decenni una larghissima diffusione dei videogiochi, non più limitati ad un uso individuale, ma fruiti mediante l’organizzazione di competizioni anche di livello nazionale e talvolta internazionale;

valutata la necessità di garantire adeguate tutele agli tutti attori che operano in questo settore, tra cui editori di contenuti, organizzatori di tornei, giocatori e spettatori, a fronte dell’assenza, in Italia, di una disciplina giuridica in materia;

preso atto che, ai sensi dell’articolo 11 del disegno di legge, è previsto che le competizioni videoludiche siano comprese tra gli eventi culturali e sportivi per i quali è possibile ottenere un visto temporaneo per l’ingresso in Italia e nell’area Schengen allo scopo di partecipare a eventi sportivi o culturali, per un soggiorno della durata massima di novanta giorni ogni centottanta giorni;

valutato positivamente che l’articolo 4 mira a salvaguardare i minori, vietando la partecipazione alle competizioni videoludiche ai minori di 12 anni e prevedendo che i minori di 14 anni possano partecipare soltanto a competizioni che non prevedano premi in denaro o altre utilità e comunque previa autorizzazione dei genitori o di chi eserciti la potestà genitoriale, della quale, in conformità al regolamento (UE) 2016/679, l’organizzatore di una competizione videoludica è tenuto a conservare per un anno una copia, preferibilmente in forma dematerializzata;

rilevate le perplessità con particolare riferimento all’attribuzione alla Repubblica del compito di promuovere e sostenere i videogiochi come mezzo di espressione artistica, di educazione culturale e di comunicazione sociale, ai sensi dell’articolo 1 del disegno di legge, e con riferimento all’inquadramento lavorativo, attraverso contratti di lavoro subordinato, parasubordinato, autonomo o occasionale, anche per i possibili giocatori e operatori minorenni, ai sensi dell’articolo 8 del disegno di legge,

valutato che il provvedimento non evidenzia profili d’incompatibilità con l’ordinamento dell’Unione europea,

esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo.

PressGiochi