“Da parte di tutti gli stakeholders arriva la richiesta di un testo unico ai giochi pubblici: non è possibile avere in questa materia delle norme così disarticolate. Una proposta significativa
“Da parte di tutti gli stakeholders arriva la richiesta di un testo unico ai giochi pubblici: non è possibile avere in questa materia delle norme così disarticolate. Una proposta significativa è quella di attribuire agli enti locali parte del gettito per contrastare il fenomeno della ludopatia. La Corte dei conti in maniera chiara ha evidenziato il ruolo strategico delle aziende del gioco nel contribuire all’innovazione tecnologica e alla ricchezza stessa del paese. Altro nodo importante citato è l’intesa conclusa in Conferenza unificata. Il lavoro fatto dalla Commissione di inchiesta del Senato e il lavoro svolto in passato devono rappresentare un punto di partenza imprescindibile dal quale dovranno partire i legislatori del futuro”.
Così il senatore Riccardo Pedrizzi apre l’evento di presentazione del lavoro svolto dalla Commissione di inchiesta del gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico oggi al Senato presso Palazzo Giustiniani.
Presenti all’evento anche il Presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato. “Ricordo che quando vennero istituite le sale bingo l’idea era quella di creare un luogo nel quale svolgere questa attività che potesse intrattenere il pubblico evitando l’eccesso del gioco. Nella ratio di queste sale c’era proprio la volontà di fare in modo che potessero contribuire ad evitare cadute patologiche.
In Corte spesso ci siamo trovati ad avere a che fare con i giochi: con il tema delle distanze e con quello della tutela delle imprese. Una impresa che organizza giochi è di per sé stesso una organizzazione criminale? Difficile dirlo.
Ho constatato che queste imprese sono vissute e percepite a metà tra lecito e illecito. In tutti questi anni le aziende del gioco non sono state trattate come le altre aziende. Sono stati aumentati i costi dei canoni in un sistema che va avanti per proroghe senza definire un futuro. Questo non va bene. L’altro profilo sul quale è importante cambiare registro, riguarda il rapporto Stato-Regioni.
Non è possibile che quando ci rendiamo conto che esiste un bene da tutelare non ci sia una convergenza di adempimenti e procedute: queste competenze nel caso del gioco non possono essere esercitate separatamente; serve fare un lavoro che consenta tramite un indirizzo statale di avvalersi delle autorità statali e regionali in un concerto complessivo. Bisogna saper far funzionare il sistema delle autonomie”.
Presente all’evento anche l’on. Federico Freni e il direttore di ADM Marcello Minenna.
“Il tema del gioco è significativo. L’obiettivo della Commissione – ha dichiarato il presidente della Commissione di inchiesta Mauro Maria Marino – era quello di fare una fotografia del settore per creare una base condivisa dalla quale poi prendere decisioni future. Il lavoro svolto vuole essere il testimone che lasciamo alla prossima legislatura. Spero che questo lavoro possa essere un punto di appoggio da cui partire per andare oltre e creare una regolamentazione necessaria e certa anche per gli operatori economici legali. E’ mancata tutta una seconda parte del lavoro previsto, legato alle concessioni. E’ necessario avere dei punti fermi per fare quel salto necessario verso la legalità di questo comparto” ha concluso chiudendo l’evento.
PressGiochi
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