23 Dicembre 2024 - 09:43

Commissione gioco. Coletto (Conferenza Regioni): “Tessera sanitaria per accedere alle sale giochi e distanziometro per bar e tabacchi”

“Le slot si trovano anche all’interno delle tabaccherie, di tanti negozi, e gli stessi gestori di questi negozi dicono che gli introiti sono piuttosto importanti e permettono, soprattutto in periodi

17 Gennaio 2023

Le slot si trovano anche all’interno delle tabaccherie, di tanti negozi, e gli stessi gestori di questi negozi dicono che gli introiti sono piuttosto importanti e permettono, soprattutto in periodi di crisi come quello attuale, di avere un sostegno importante per le attivita` commerciali.

Quindi sarebbe opportuno considerare anche questi negozi, queste tabaccherie che hanno delle piccole sale slot, dei piccoli punti slot, fra i luoghi importanti per attivare il distanziamento dei luoghi sensibili”.

Così dichiarava lo scorso 7 luglio 2022 Luca Coletto, assessore alla Salute e politiche sociali della Regione Umbria nonche´ membro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome partecipando in audizione in Commissione di inchiesta sul gioco al Senato.

Oggi il Senato pubblica il suo intervento integrale che vi riproponiamo di seguito.


Dall’intesa in Conferenza unificata del 2017 doveva scaturire un coordinamento a livello nazionale per quanto riguardava la normativa ed era stata incardinata a livello di Ministero dell’economia e finanze proprio per dare uniformita` a quella che era la normativa che doveva gestire il gioco d’azzardo, naturalmente quello legale, il gioco pubblico. Cio` nonostante, questi canali non sono mai stati attivati e

come Regioni ci siamo trovati nella condizione, gia` a partire dal 2013- 2014, di attivare in ogni Regione delle norme, in maniera tale da riuscire a limitare la presenza sul territorio, ma in particolare nei luoghi sensibili – mi vengono in mente le scuole ma anche altre attivita` che normalmente si trovano in tutti i paesi, tipo gli oratori – in maniera tale, dicevo, da riuscire a tenere distanti queste sale slot, chiamiamole cosı`, comunque sia il gioco d’azzardo legale, per non parlare di quello illegale, dai minorenni, dai ragazzini.

Per innalzare ulteriormente l’attivita` di monitoraggio sul territorio le Regioni hanno disposto che vi sia una adeguata preparazione del personale all’interno delle sale in cui si svolge il gioco d’azzardo, in maniera tale che ci sia un ulteriore controllo, nonche´ che sia data visibile pubblicita` agli avvertimenti

sui rischi connessi al gioco d’azzardo. Le Regioni hanno quindi delegato il controllo di tali prescrizioni ai Comuni, in maniera tale da essere piu` capillarmente presenti sul territorio, e a distanza di anni dall’adozione delle predette disposizioni ci sono stati dei ricorsi alla Corte costituzionale da parte degli operatori dei giochi d’azzardo, nei confronti di tale attivita` normativa delle Regioni. La Corte costituzionale, d’altra parte, ha dato ragione alle Regioni per quanto riguarda l’attivita` normativa in quanto l’ha ritenuta assolutamente legittima, soprattutto per quanto riguarda la questione delle distanze delle sale slot rispetto ai luoghi sensibili.

Va sottolineata poi un’altra questione: di difficile monitoraggio, se non totalmente non considerati, sono i giochi d’azzardo online. Si tratta di un problema importante, che nell’intesa della Conferenza del 2017 non e` minimamente segnalato. Quello del gioco online e` un canale che lega i paesi, le Regioni, la Nazione a un gioco d’azzardo che si puo` ritenere tranquillamente globale e che di conseguenza va normato, in quanto puo` procurare nocumento ai giocatori: spesso quelli che cadono nella trappola del gioco d’azzardo patologico sono giocatori che si trovano in difficolta` economiche, spesso sono persone che hanno perso il lavoro e che tentano la fortuna – lo dico tra virgolette – attraverso queste modalita` che ritengo non solo oltre modo pericolose, ma che possono portare su delle strade che non sono sicuramente a vantaggio del soggetto che le percorre. Ne consegue che questo tipo di attivita` va assolutamente monitorato, cosı` come il fatto che di solito vengono trattate e considerate le distanze dai luoghi sensibili per le sale slot, ma le slot si trovano anche all’interno delle tabaccherie, di tanti negozi, e gli stessi gestori di questi negozi dicono che gli introiti sono piuttosto importanti e permettono, soprattutto in periodi di crisi come quello attuale, di avere un sostegno importante per le attivita` commerciali.

Quindi sarebbe opportuno considerare anche questi negozi, queste tabaccherie che hanno delle piccole sale slot, dei piccoli punti slot, fra i luoghi importanti per attivare il distanziamento dei luoghi sensibili.

Va anche sottolineata un’altra questione, e questo lo dico a titolo personale per il fatto che in Commissione salute questa circostanza non e` stata considerata: spesso le royalties incassate dal Governo, dallo Stato, non riescono a coprire i costi per la riabilitazione dei giocatori patologici. A mio avviso, quindi, va riparametrato l’incasso, le royalties, rispetto ai costi sanitari

che si hanno per curare i giocatori patologici. Un altro suggerimento, sempre dal punto di vista personale, che mi sento di dare e` il seguente: chi va a comprare le sigarette presso i distributori automatici deve inserire la tessera sanitaria; in considerazione del fatto che il gioco puo` diventare patologico e quindi, oltre a costituire un introito per lo Stato, costituisce anche un ulteriore costo – come sottolineavo poc’anzi – per le riabilitazioni dei giocatori problematici, potrebbe essere una proposta l’uso della tessera sanitaria per consentire l’accesso ai luoghi dove si pratica il gioco legale (ampliando le disposizioni del c.d. Decreto dignita`). Questo evidentemente non per ledere la privacy, ma per monitorare i potenziali giocatori patologici, in maniera tale da preservare, per quanto possibile, le persone da eventuali problematiche legate al gioco d’azzardo. Mi risulta che ci sia un software che lo Stato aveva proposto per il monitoraggio dei giocatori, proponendo il finanziamento di circa 1

milione.

Un suggerimento che potrei dare e` quello dell’uso della tessera sanitaria per l’accesso ai luoghi di gioco, oltre al distanziamento, oltre a pensare che possa esserci un’accelerazione per quanto riguarda

una normativa nazionale che possa coordinare tutte le Regioni e costituisca una base univoca, unitaria, raccogliendo naturalmente tutte quelle che sono le normative regionali ma che renda ubiquitaria la gestione di queste sale gioco dal punto di vista della collocazione sul territorio, geografico, e delle

distanze dai luoghi sensibili. Che tenga conto, inoltre, del gioco online, che e` un ulteriore vulnus molto importante, per cui fuoriescono somme importanti e dove credo che lo Stato incassi poco o niente; potrebbe essere molto interessante a mio avviso controllarlo non solo per quanto riguarda la salute

pubblica dei giocatori, ma anche dal punto di vista dell’incasso di maggiori introiti per l’erario da parte di fornitori di attivita` ludiche d’azzardo che magari non risiedono nemmeno nello Stato italiano.

Quindi, riepilogando: un ulteriore controllo e monitoraggio dal punto di vista del Ministero dell’economia e finanze; una pianificazione condivisa con le Regioni per quanto riguarda una norma nazionale che poi evidentemente le Regioni possano declinare in maniera ulteriormente restrittiva all’interno del proprio perimetro regionale; una proposta mia, personale, sull’uso della tessera sanitaria;

verificare che almeno le royalties che incassa il Governo, lo Stato, possano essere sufficienti alla cura dei giocatori patologici che purtroppo cadono nella rete del gioco d’azzardo; e poi, come accennavo poc’anzi, la questione del software che era stato proposto con un finanziamento di circa 1 milione di euro da parte del Governo, poi ritirato in quanto sembra che tutte le varie apparecchiature che troviamo sul territorio siano gia` dotate di questo software (che pero` non sarebbe mai stato attivato per un monitoraggio vero e proprio nei confronti dei giocatori, soprattutto per individuare i giocatori patologici). Questa e` una fotografia reale del territorio, una richiesta da parte nostra: che ci sia, appunto, una norma che possa passare in Conferenza Stato-Regioni che sia condivisa, che si possa declinare ulteriormente per le varie sfaccettature regionali, per la morfologia del territorio; che tenga conto del gioco d’azzardo online; che tenga conto non solo delle sale slot vere e proprie, ma anche dei vari apparecchi che sono collocati nel territorio, all’interno di tabaccherie o attivita` commerciali che si trovano sul territorio e che nonostante tutto, nonostante possano sembrare inerti, sono fonte di guadagno per chi le ha all’interno dei negozi ma anche fonte di danno per il giocatore. Infine, un monitoraggio attento dovrebbe essere fatto tra le classi deboli che sono spesso piu` soggette, per questioni sociali soprattutto, a cadere nella rete del gioco d’azzardo. E in quest’ottica inserisco la mia proposta relativa all’ampliamento dell’uso della tessera sanitaria per il gioco d’azzardo, che riterrei assolutamente opportuna per tutelare queste fasce di popolazione socialmente piu` deboli.

Per quanto riguarda il MEF, era stata intrapresa l’attivita` normativa che si era concordata in Conferenza Stato-Regioni; manca pero` il decreto di attuazione di queste disposizioni per renderle operative sul territorio. Quindi si tratta sicuramente di riprendere in esame la questione, in considerazione anche dell’attuale situazione, che e` destinata a peggiorare per quanto riguarda il gioco patologico, in quanto c’e` una correlazione diretta rispetto all’economia che purtroppo sı`, e` in ripresa, ma ha avuto uno stop di un paio d’anni; di conseguenza, chi tenta la fortuna, tra virgolette, e` sicuramente in aumento soprattutto tra le classi piu` deboli. Sottolineo la questione del gioco d’azzardo

online che manca totalmente da questo accordo, che ormai rispetto all’attualita` ha qualche anno, e che di conseguenza deve essere riallineato e riparametrato; poi c’era il mio suggerimento personale di verificare se le royalties coprono almeno il costo delle cure dei pazienti affetti da gioco patologico, perche´ sappiamo bene che il fondo sanitario e` in continuo aumento, ma e` altrettanto vero che dopo la stretta che abbiamo avuto con il Covid e` in sofferenza, e lo e` ulteriormente se consideriamo queste «problematiche » che abbiamo introitato attivando un gioco d’azzardo «pubblico ». Quindi, sarebbe da verificare se le royalties sono sufficienti a coprire i costi. L’altra proposta personale che mi permetto di fare riguarda l’ampliamento dell’uso della tessera sanitaria per l’accesso al gioco d’azzardo, come prima indicato. Questo potrebbe essere un ulteriore monitoraggio e controllo nei confronti soprattutto dei giocatori deboli.

Raccolta e offerta: io credo che siano da monitorare e da contenere entrambi, perche´ all’aumentare dell’offerta evidentemente aumenta anche la raccolta. Non c’e`, come nella normale legge di

mercato, l’incontro tra la domanda e l’offerta, qui abbiamo l’aumento esponenziale: all’aumentare di quelli che sono i device, le apparecchiature sul territorio, ovviamente c’e` una maggior attrazione e aumenta inevitabilmente la raccolta. L’efficacia delle leggi rispetto ai volumi: io credo che questa efficacia vada collegata ai dati raccolti da queste macchinette, da questi device, dal punto di vista epidemiologico, nel senso che i dati raccolti possono e devono essere nella disponibilita` sia delle Regioni sia anche dei Comuni, evidentemente nel rispetto massimo della privacy, proprio perche´ possiamo verificare e controllare dal punto di vista epidemiologico l’efficacia di queste norme. La raccolta dati dal punto di vista epidemiologico, abbiamo avuto ampia possibilita` di valutarlo con il Covid, e` fondamentale per gestire determinate patologie. Evidentemente non sono patologie infettive, quelle del gioco patologico, ma sono patologie importanti che potrebbero essere meglio inquadrate caso per caso, ed e` per questo che avevo suggerito la gestione del gioco attraverso la tessera sanitaria, proprio per avere una fotografia completa del giocatore patologico in relazione ai numeri. L’efficacia

della norma si vede proprio andando a verificare i dati raccolti, sia dal punto di vista dell’ambito comunale piuttosto che regionale, sia anche e soprattutto dal punto di vista della raccolta dei dati nei confronti del soggetto patologico. Quindi, un monitoraggio incrociato, leggi, attivazione delle

leggi, e suggerisco anche, in considerazione del fatto che si parlava della norma nazionale (come successo appunto in Piemonte che ha applicato ulteriori restrizioni in maniera retroattiva), che la norma dello Stato possa e debba essere retroattiva, in maniera tale da unificare e rendere ubiquitarie

le limitazioni delle apparecchiature distribuite sul territorio. Mi spiego meglio: le nuove apparecchiature sono soggette alle attuali limitazioni che sono piu` importanti rispetto a quelle del passato; i device gia` presenti sul territorio, quindi di vecchia autorizzazione, hanno meno limitazioni. Quindi rendere ubiquitarie queste limitazioni sarebbe molto importante.

Reputo che il gioco d’azzardo debba essere monitorato in maniera molto, ma molto stretta, per evitare disagi ai piu` deboli. Una compartecipazione a quelle che sono le royalties ci puo` essere, ma dovrebbe essere indirizzata e destinata solo ed esclusivamente al recupero dei costi di monitoraggio, di verifiche che fanno i Comuni sul territorio e, per quanto riguarda le Regioni, che siano indirizzate esclusivamente alla cura e al recupero dei giocatori patologici. Sarebbe importante anche costituire un fondo destinato a chi ha perso tutto con il gioco patologico, in una sorta di corresponsabilizzazione di tutta la filiera pubblica, di tutta la filiera che gestisce il gioco d’azzardo nei confronti, appunto, dei piu` deboli. Solo ed esclusivamente per questo, non per altre questioni, come andare a rimpinguare le casse dei Comuni e delle Regioni che magari hanno bisogno di fare strade o marciapiedi. Non che sia illegittimo farlo; pero` la mia proposta e` in considerazione del fatto che chi ha pagato lo scotto possa e debba essere riallineato e riabilitato.

Attraverso un’intesa Stato-Regioni, in maniera tale da riuscire a coordinare le varie necessita` delle Regioni e la «copertura» dello Stato con questa norma nazionale che possa soddisfare e dare manforte per la gestione corretta del gioco d’azzardo sul territorio. Comunque io auspico che ci sia un’intesa tra il Governo e le Regioni in maniera tale da omogeneizzare i provvedimenti del territorio.”


Regioni, dall’ostracismo allo stragismo

 

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