“Spero che la norma dello Stato sia retroattiva e che ci sia un’intesa in modo tale da omogeneizzare i provvedimenti adottati nei territori”
“Dopo l’Intesa del 2017 non è stata mai data attuazione a quell’accordo concluso in Conferenza unificata Stato Regioni. Per questo le Regioni si sono trovare a continuare a dover intervenire in maniera autonoma sul tema del gioco per tenere a distanza le sale slot da soggetti più vulnerabili come i ragazzi”.
Lo ha dichiarato l’assessore alla Regione Umbria Luca Coletto in Commissione di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico al Senato che ha partecipato a nome della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
“Le Regioni – ha spiegato l’assessore – intervenendo in materia giochi si sono trovati ad affrontare vari ricorsi sui quali è intervenuta anche la Corte costituzionale che ha dato ragione alle Regioni sull’uso dei distanziometri.
Il gioco può ritenersi un’attività globale che va normata. Chi cade nella trappola della patologia spesso ha difficoltà economica e ha perso il lavoro e crede di trovare soluzioni in un gioco che diventa pericoloso. Ne consegue che questo tipo di attività va monitorata e vanno monitorate si le sale slot come punti dedicati ma anche tutte quelle offerte di gioco che spesso troviamo anche nelle tabaccherie che ospitano punti slot. Anche su queste attività va applicato il distanziometro.
Le royalty incassate dal gioco dallo Stato non riescono a coprire i costi sanitari per curare le persone con patologia.
Un altro suggerimento che vorrei dare è quello di usare la tessera sanitaria per accedere ai luoghi nei quali si offre gioco pubblico. Non per ledere la privacy ma per monitorare i giocatori che rischiano di cadere nella patologia e aiutarli a prevenire questa evenienza.
Serve una norma nazionale per coordinare tutte le regioni per costituire una base di norme per riordinare il settore che poi le regioni possono declinare in maniera eventualmente restrittiva per la dislocazione delle sale in base alle esigenze regionali. Si deve anche tener conto del gioco online, un canale importante da considerare: potrebbe essere interessante controllare questo tipo di fornitori che spesso risiedono fuori dal territorio nazionale.
Si deve prendere in mano la situazione visto che il problema del gioco patologico è destinato ad aumentare anche in collegamento con la situazione economica generale.
Tra i temi che andrebbero integrati all’accordo sono gli interventi sul gioco d’azzardo online e poi il tema dei costi sanitari che non vengono nemmeno coperti dalle entrate del settore. Infine, l’uso della tessera per accedere alle attività di gioco. Sarebbe importante costituire un fondo destinato ad aiutare chi ha perso tutto con il gioco patologico, sarebbe una sorta di co-responsabilizzione di tutta la filiera” ha concluso Coletto.
“Credo – ha aggiunto infine l’assessore – che siano da monitorare e da contenere sia la raccolta che l’offerta che sono strettamente legate. L’efficacia delle leggi rispetto ai volumi va legata alla raccolta realizzata dagli apparecchi. I dati devono essere a disposizione delle regioni per poter monitorare meglio cosa accade.
Spero che la norma dello Stato sia retroattiva per fare in modo che si applichi a vecchi e nuovi apparecchi e che ci sia un’intesa in modo tale da omogeneizzare i provvediemnto adottati nei territori”.
Nel testo presentato dalla Conferenza Regioni – ha ricordato il Presidente Endrizzi – è stata inserita la proposta di dimezzare in tre anni i punti di gioco e trasformare tutti gli apparecchi da gioco oggi presenti in AWPR.
PressGiochi
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