24 Novembre 2024 - 07:23

Commissione Giochi. Neri (Anci): “Più risorse ai comuni per contrastare il gioco d’azzardo patologico; no a invarianza di gettito”

“In attesa di una legge quadro, comuni e regioni sono andate autonomamente a regolamentare la materia del gioco pubblico per intervenire a livello territoriale sui problemi legati al gioco d’azzardo

16 Giugno 2022

“In attesa di una legge quadro, comuni e regioni sono andate autonomamente a regolamentare la materia del gioco pubblico per intervenire a livello territoriale sui problemi legati al gioco d’azzardo patologico. Accogliamo quindi con favore la decisione di regolamentare la materia con una legge delega”.

Così Simona Neri referente di Anci Toscana è intervenuta presso la Commissione di inchiesta del gioco illegale e delle disfunzioni del gioco pubblico per l’Associazione nazionale dei Comuni italiani.

“I sindaci – spiega Neri – dovranno avere la possibilità di intervenire sulla dimensione dell’offerta. Serve un testo unico che permetta di contrastare l’illegalità e il gioco patologico anche salvaguardando la filiera degli operatori legali. Crediamo per questo alla Commissione di farsi parte attiva nell’opera di riordino del settore giochi. Un settore che è continuamente in evoluzione. Si spera di pervenire entro il termine della legislatura al riordino della materia.

Appare positiva la partecipazione dei comuni a forme vincolanti di pianificazione dell’organizzazione territoriale per svolgere l’offerta di giochi: introdurre limiti massimi degli apparecchi per ogni sala, fasce orarie definite a livello nazionale con possibilità locali di intervenire con eventuali modifiche, separazione dei locali di gioco dagli altri servizi di somministrazione.

In Toscana abbiamo cercato di intervenire senza fare passi troppo lunghi che poi non fossero sopportati dalla normativa nazionale, ma altri territori si sono trovati a rispondere sul fronte legale.

Serve una intesa che riparta dall’accordo del 2017 analizzando gli aspetti che hanno mostrato di funzionare meglio rispetto a quelli più critici. Un passaggio decisivo è quello di armonizzare le normative regionali.

L’azione regionale, sul fronte sanitario, riveste interventi di primaria importanza. Le regioni hanno il compito di attuare il piano di intervento sul fronte del Gap e sul quale sarebbe necessario un maggior coinvolgimento dei comuni. E’ importante l’azione dell’Osservatorio sul gioco patologico preso il Ministero della Salute.

Altro punto decisivo è quello della disponibilità dei dati relativi ai punti gioco in mano ai comuni. Esiste l’applicazione dei Monopoli Smart che ci dà degli aggiornamenti anche sul volume di denaro raccolto dagli apparecchi presenti sul territorio amministrato.

Infine accenno al tema delle risorse. Qui lo sforzo va fatto in tre direzioni:

1 – dobbiamo superare la logica dell’invarianza del gettito derivante dai giochi. Se manteniamo questa logica le azioni di contrasto e riduzione del Gap saranno insufficienti rispetto al reale bisogno;

2 – è necessario garantire la compartecipazione dei comuni dalle entrate dai giochi ma anche da quelle derivanti dal recupero dei proventi del gioco illegale;

3 – infine serve un aumento delle risorse per lottare contro il Gap a livello sanitario. Per i comuni occorrono maggiori risorse, considerando il ruolo importante che essi possono svolgere.

Maggiori risorse per i servizi che permetterebbero di attuare interventi meglio definiti.

Tavolo Anci – Abbiamo un tavolo Anci sul gioco di cui fanno parte tutte le Anci regionali e affronta vari aspetti sia di regolamentazione che di intervento sociale.

Questo tavolo ha definito un’agenda di priorità stringente che elenca azioni efficaci:

  • garantire ai comuni la capacità di emanare regolamenti;
  • favorire azioni contro il disturbo da gioco d’azzardo come l’introduzione di un limite di spesa per i giocatori,
  • il riconoscimento biometrico,
  • andrebbe considerato anche il settore dei videogiochi, l’obbiettivo non deve essere l’azzardo in senso stretto ma il gaming più in generale. Nel riordino della materia si potrebbero quindi introdurre norme anche per questi giochi che colpiscono la popolazione minorenne,
  • destinare risorse specifiche per i comuni per essere meglio attrezzati a tutelare il cittadino e migliorare il confronto con le regioni,
  • la formazione obbligatoria per gli operatori ma anche per le polizie locali e i dipendenti degli enti che si confrontano con il tema del gioco patologico” ha concluso la sindaca Neri.

PressGiochi

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